Civiltà lontane e mondi esotici nella Collezione Palumbo. Da martedì in Piazza Orsi in mostra l’etnografia del XIX secolo

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“Viaggi etnografici di fine Ottocento” è il titolo della mostra, curata dal direttore Carmelo Malacrino e dalla dott.ssa Marta Tagliani, che sarà inaugurata martedì 28 marzo alle 18 al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

La piccola esposizione, che accoglie i visitatori nella suggestiva piazza Paolo Orsi, nasce dalla volontà di far conoscere al grande pubblico alcuni degli oggetti appartenenti alla Collezione etnografica Palumbo, risalente al XIX secolo, quando erano in voga forme di viaggio e di esplorazione volte alla conoscenza di mondi lontani ed esotici. Anni in cui la nascente etnografia raccoglieva la curiosità per le culture “diverse” e folcloristiche, di viaggiatori dilettanti e professionisti. Dalla pipa ad acqua di manifattura cinese del XIX secolo, alla tazza di viaggio di provenienza giapponese, il giro del mondo si ricostruisce passando dall’Ucraina, con l’abaco in avorio, al Tirolo, con il calamaio con corteccia d’albero, fino alla California.

Ma c’è anche il cuore sconosciuto della Nuova Zelanda, con i boomerang degli indigeni, dell’Argentina Nord occidentale con la ciotola in pietra nera del cacique (capo villaggio) dei Tobas, proviene dalla zona di Rosario di Santa Fè.

Sino al pugnale TANTO che conclude il percorso ed è un chiaro esempio di accessorio in possesso ai dignitari di corte nel Giappone della metà del XIX secolo.

«La mostra esposta al MArRC consente da un lato di ricostruire con valore scientifico la diversa natura che lega gli oggetti della collezione Palumbo, dall’altro di ridisegnare le mappe del percorso, le sollecitazioni e l’immaginario del viaggiatore-esploratore – commenta il Direttore Carmelo Malacrino. E conferma che il Museo non è soltanto il luogo delle bellezze della classicità greco-romana, ma offre ai visitatori il meglio di ciò che contiene nei suoi depositi. Un viaggio, suggerito da questa esposizione, che ci permette di conoscere pezzi straordinari dell’Ottocento provenienti da tutto il mondo e che testimoniano  – conclude Malacrino – come l’amore per la cultura si manifesti anche nelle testimonianze delle civiltà lontane o ancora in via di sviluppo».

La collezione resterà esposta sino al prossimo 23 aprile. Visto il successo, in particolare con gli studenti delle scuole, viene prorogata sino al 14 di maggio la mostra “Nomisma, Reggio e le sue monete”, a cura di Carmelo Malacrino e del prof. Daniele Castrizio.

La presentazione del catalogo della stessa mostra, originariamente programmata per giovedì 30 marzo, inoltre, è stata spostata al 6 di aprile, sempre al Museo, per la concomitante partecipazione del direttore Malacrino al G7 della Cultura, organizzato dal Ministro Dario Franceschini questa settimana a Firenze.

Ma l’offerta del MArRC non finisce qui, perché il 2 aprile tornerà l’iniziativa #domenicalmuseo, con ingresso gratuito in tutte le strutture e le aree archeologiche italiane. Per quell’occasione, come di consueto, saranno visitabili le tombe ellenistiche nei sotterranei del Museo, con la collaborazione dei volontari del Touring Club di Reggio Calabria.

 

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