Assuan: un team italo-egiziano scopre una tomba greco-romana

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L’ingresso della tomba AGH 26 (ph. Ansa)

Nell’area attigua al Mausoleo dell’Aga Khan, sulla riva ovest di Assuan, la missione archeologica italo-egiziana guidata dalla prof.ssa Patrizia Piacentini dell’Università degli Studi di Milano ha scoperto una tomba scavata nella roccia il cui ingresso era ancora sigillato da un muro di pietra. La sepoltura, datata fine del Periodo Tardo faraonico al periodo greco-romano, presenta due camere funerarie e apparteneva ad un uomo di nome Tjt, capo carovaniere delle spedizioni verso l’Africa sub sahariana.

Vista panoramica sulla zona limitrofa al Mausoleo dell’Aga Khan (ph. Ansa)

A darne notizia è il Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità, il dott. Mostafa Waziri, il quale riferisce che sebbene la tomba fosse già stata depredata nell’antichità il suo interno si è presentato tutt’altro che spoglio. La missione ha trovato parti di un sarcofago in legno dipinto e frammenti di una seconda bara, un’iscrizione completa con inclusa sia un’invocazione alla triade della prima cataratta (Khnum, Satet e Anuket) e al dio del Nilo Hapy che il nome del proprietario della sepoltura. Insieme ai frammenti  molte anfore e vasi di offerta, cibo che doveva fornire il nutrimento per l’eternità a 4 mummie ivi deposte, altre due mummie trovate sovrapposte e ancora coperte da cartonnage dipinto probabilmente appartenute ad una madre con suo figlio, e un sarcofago scavato direttamente nel pavimento in pietra.

Le due mummie di madre e figlio trovate sovrapposte (ph. Ansa)
La statuina del Ba nella AGH 26 (ph. MoA)

Nella camera funeraria principale erano state deposte una trentina di mummie, alcune delle quali (rigorosamente disposte in una lunga nicchia laterale) appartenevano a bambini piccoli. Appoggiata alla parete nord una portantina in legno di palma e lino ancora intatta usata per trasportare le mummie all’interno della tomba. Prima di sigillare la sepoltura, sempre all’ingresso di questa stanza, furono lasciati anche dei vasi contenenti bitume da usare per la mummificazione, cartonnage ancora bianco pronto per essere dipinto e una lucerna. Sul lato destro e sinistro della porta sono stati trovati altri cartonnage con delle belle decorazioni policrome e dorate, frammenti di maschere funerarie dipinte con oro e una statuetta ben conservata e ricca di dettagli colorati dell’uccello Ba, simbolo dell’anima del defunto.

Il ritrovamento della statuina del Ba (ph. MoA)
Lucerna della AGH 26 (ph. MoA)

Nell’area che circonda il Mausoleo dell’Aga Khan la missione ha mappato circa 300 tombe risalenti ad un periodo storico che va dal VI secolo a.C. al IV secolo d.C. Tra il 2015 e il 2018 gli archeologi egiziani avevano già scavato 25 tombe di questa area.

Cartonnage dipinto dalla AGH 26 (ph. Ansa)

La prossima missione di scavo è prevista per novembre e sarà coadiuvata dall’intervento di altre figure professionali provenienti dall’ateneo milanese – come anatomopatologi, chimici e botanici – nell’intento di scoprire altre preziose informazioni sui metodi di sepoltura di quel particolare periodo storico e sulle condizioni socio economiche dei personaggi che ne hanno tessuto le fila e che sono giunti fino a noi.

Vista sulla camera funeraria laterale e sul sarcofago intagliato nel pavimento (ph. Ansa)
Cartonnage dipinto dalla AGH 26 (ph. Ansa)

Source: MoA

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