Un team di restauratori del Consiglio Supremo delle Antichità è riuscito per la prima volta a indagare e rendere nota una porzione dello Zodiaco presente sul soffitto della Sala Ipostila del Tempio di Khnum a Esna (60km a sud di Luxor). L’obiettivo è quello di censire, studiare e documentare tutti i rilievi raffiguranti divinità ed animali ed è parte di un progetto congiunto dell’Università di Tubinga e del Ministero delle Antichità egiziano.

Le costellazioni dello Zodiaco di Esna, ph. Ministry of Tourism and Antiquities

Si tratta di una scoperta certamente molto importante, infatti questa porzione del soffitto non compariva nella celeberrima pubblicazione di Serge Sauneron, l’egittologo francese che ha dedicato la sua vita allo studio non solo del tempio, ma anche delle sue iscrizioni e raffigurazioni, molte delle quali a metà del ‘900 era ancora totalmente ricoperte dalla fuliggine e quindi invisibili.

Come afferma il Dott. Hisham Al-Laithi, capo della missione egiziana e dell’amministrazione centrale dell’Egyptian Antiquities Recording Center, sono raffigurate le dodici costellazioni, dall’Ariete ai Pesci, oltre ai pianeti di Giove, Saturno e Marte e ad una serie di costellazioni che gli antichi Egizi utilizzavano per misurare il tempo. Un simile esempio si trova solo presso il Tempio di Hathor a Dendera, che fino a questo momento era un unicum nel suo genere.

Oltre alle già note raffigurazioni di animali come coccodrilli e serpenti, compaiono anche figure molto particolari: un serpente con testa di ariete e un uccello con testa di coccodrillo, coda di serpente e quattro ali, accompagnato da iscrizioni con nomi divini.

L’uccello con testa di coccodrillo, coda di serpente e quattro ali, ph. Ministry of Tourism and Antiquities.

Il team di ricercatori e restauratori si occuperà anche del restauro dei rilievi, in un più ampio progetto iniziato nel 2009, che vedrà impegnati l’Università di Tubinga e il Ministero delle Antichità nel tentativo di riportare alla luce gli splendidi colori del tempio di Khnum.

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Mara Zoppi

Appassionata fin da piccola alla storia e all’archeologia, dopo la maturità classica si iscrive alla facoltà di Lettere – curriculum Scienze dell’Antichità – presso l’Università degli Studi di Milano, laureandosi nel 2019 con una tesi di carattere archeologico-egittologico dal titolo Imhotep scriba e medico: dall’Egitto del III millennio a.C. ad oggi. Si iscrive successivamente alla facoltà di Archeologia dell’Università degli Studi di Milano dove si laurea nel 2021 con votazione 110/110 e lode sviluppando una tesi in ambito egittologico dal titolo La Casa della Vita nell’Egitto Antico: luoghi, riti, funzionari.

Ha partecipato a due laboratori di scavo archeologico: il primo sul sito di Urvinum Hortense a Collemancio di Cannara (PG) di epoca romana con l’Università degli Studi di Perugia; successivamente sul sito archeologico di Nora (Pula, CA) nella sezione competente all’Università degli Studi di Milano, quindi di epoca romana, contribuendo anche alle operazioni di post-scavo.

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