A Lucca torna a risplendere l’antica zecca

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A seguito dei lavori di riqualificazione di piazza del Collegio, piazza Napoleone e Piazza Bernardini gli operai della “ATI CELFA” e “GBA Costruzioni” hanno involontariamente riscoperto una stratigrafia di grande interesse archeologico. I ritrovamenti sono stati scavati e documentati dalle archeologhe Elisabetta Abela, Serena Cenni e Maila Franceschini, mentre la direzione scientifica è della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Lucca e Massa Carrara, rappresentata da Neva Chiarenza e Giulia Picchi.

Fonte: Ufficio Stampa Comune di Lucca

In piazza Bernardini sono emerse strutture di età medievale, edifici che si affacciavano sulla strada e che nel 1785 furono demoliti per la costruzione della piazza. Oltre a questi fu abbattuta anche l’antica chiesa di Santa Maria in Via, risalente al VIII secolo, il cui nome deriva dalla sua antica posizione: essa infatti si trovava proprio di fronte al decumano massimo, rappresentato oggi da Via Santa Croce.

Un lungo tratto di via lastricata è stato ritrovato in piazza del Collegio, a circa 80 cm di profondità dall’attuale piano di calpestio, qui l’asse viario, pavimentato con grandi lastre di arenaria, si estendeva da nord verso sud e aveva un’ampiezza superiore ai due metri. A lato della strada sono stati ritrovati, in uno stato di buona conservazione, un piano di malta e polvere di laterizio: essi pavimentavano l’area antistante l’abside e il campanile di San Frediano.

Scavi. Fonte: http://www.gonews.it/2018/02/15/unantica-strada-le-strutture-della-zecca-emergono-dagli-scavi-lucca/

In piazza Napoleone è stato rimosso il lastricato che costeggiava Palazzo Ducale che nascondeva le imponenti strutture murarie della “Torre della Zecca”. L’edificio risaliva al XIII secolo e fu demolito agli inizi dell’800, sempre per la realizzazione della piazza. La facciata della torre era lunga 7 metri e le mura perimetrali erano spesse 1,20 m ed erano costituite da un conglomerato di malta e ciottoli. Si conservano due filari regolari di grandi conci di calcare e arenaria disposti su file sfalsate a gradoni e facenti parte del paramento esterno. Dalle fonti cinquecentesche dell’area è possibile interpretare l’ambiente interno della torre come il “fonditoio dell’oro”. È stato ritrovato un altro edificio, addossato al lato meridionale della torre e facente parte del complesso, che doveva essere dotato di una grande cisterna dalla volta a botte in mattoni. Le informazioni in possesso degli studiosi sul monumento sono quasi complete, grazie anche all’indagine sul lato orientale della struttura che fu condotta durante i lavori avvenuti nella piazza nel 2000. La fase d’indagine archeologica si è ormai conclusa e ha lasciato spazio agli ultimi lavori di ricostruzione della strada. Il rinnovamento dello spazio cittadino è promosso dal comune di Lucca, il quale ha stanziato 543 mila euro al fine di migliorare l’accessibilità e il decoro urbano.

 

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