Nel 272 l’ imperatore Aureliano sconfisse la principale nemica dell’impero romano, la potente Regina Zenobia sovrana di Palmira, grazie all’aiuto militare della città stato di Emesa, in un momento in cui le truppe romane erano fortemente allo sbando. L’imperatore, forse incredulo del successo ottenuto,dichiarò di aver avuto la visione del dio Sole di Emesa, intervenuto per dare forza agli eserciti nel momento cruciale della battaglia.
Successivamente,siamo nel 274, Aureliano fece edificare sulle pendici del Quirinale un tempio dedicato proprio al Sol Invictus, trasferendo anche i sacerdoti dall’oriente, divenuti nuovo corpo sacerdotale romano (pontefices solis invicti) e ufficializzando così questa nuova festività solare di Emesa.
Il tempio solare fu edificato in una data ignota del 274, probabilmente verso la fine dell’anno, ma sappiamo dal Cronografo del 354 che la cadenza di questa festività ricadeva il 25 dicembre.
Al di là dei motivi di gratitudine personale, l’introduzione a Roma di questo culto orientale, voleva essere elemento maggiore di coesione tra i popoli, essendo il culto del dio Sole presente in tutte le regioni dell’impero romano.
Sebbene il Sol Invictus di Aureliano non sia ufficialmente identificato con Mitra, questo richiama molte caratteristiche del mitraismo, compresa l’iconografia del dio rappresentato come un giovane senza barba.
Il Sole diviene così la principale divinità dell’impero di Aureliano tanto che egli stesso indossava una corona a raggi.