Che fine ha fatto il Salvator Mundi?

Il dipinto “Salvator Mundi”, attribuito al genio di Leonardo Da Vinci, sembra sparito nel nulla. Letteralmente volatilizzato. Doveva essere la punta di diamante della collezione ospitata al Louvre di Abu Dhabi, invece se ne sono perse le tracce subito dopo la vendita organizzata dalla celebre casa d’aste Christie’s, a New York.

Tutankhamon torna a Parigi. In mostra 150 reperti del suo corredo...

La sede di questa nuova esposizione è la Grande Hall all’interno del parco de la Villette a Parigi, dove i 150 reperti hanno trovato ampio spazio in un progetto scientifico di altissimo livello, ne è prova la grande attenzione rivolta ad ogni piccolo dettaglio. Questa volta i reperti provengono interamente dal corredo funerario di Tutankhamon, tranne due statue che sono prestiti del Louvre e del Grand Egyptian Museum di cui diremo più avanti, 60 dei quali escono dall’Egitto per la prima volta.

Abydos: scoperte una sala reale e una pietra di fondazione del...

La missione archeologica dell'università di New York al lavoro presso il tempio di Ramesse II ad Abydos ha fatto nuove importanti scoperte: ha rilevato la presenza di un palazzo reale adiacente al tempio di Ramesse II (1303-1212 a.C.) e di quest’ultimo ha riportato alla luce anche la prima pietra di fondazione.

Scoperto sul Nilo il principale porto Egizio utilizzato per il trasporto...

Una missione archeologica egiziana al lavoro nel sito di Gebel el-Silsila, nei pressi di Aswan, ha scoperto il principale porto fluviale utilizzato nell’antichità per il trasporto degli obelischi e dei blocchi in arenaria estratti dalle vicine cave locali e destinati alla costruzione dei templi dell’Alto Egitto.

A Pompei scoperto un nuovo thermopolium nella Regio V

A Pompei scoperto un nuovo thermopolium nell'area di scavo della Regio V. Il bancone di questo antico "take away" è decorato con due affreschi dai colori vivaci e perfettamente conservati.

Archeologia invisibile. La scienza e l’archeologia si incontrano al Museo Egizio...

“Archeologia invisibile” sembra essere la naturale prosecuzione della mostra precedente, inseguendo un fil rouge che pone al centro dell’attenzione il reperto, la cui “biografia” diventa essenziale per svincolarlo dal semplicemente bello e farlo tornare ad essere ciò che in realtà è: la manifestazione concreta di un pensiero che si è fatto materia.