LE LACRIME DI RA – L’apicoltura e l’importanza delle api nell’antico...

"Il dio Ra pianse, le lacrime scese dai suoi occhi caddero a terra e si trasformarono in api. Le api fecero il loro alveare e si operarono con i fiori di ogni pianta per produrre miele e cera. Così anche il miele e la cera d’api fuoriuscirono dalle lacrime di Ra". Questa iscrizione proveniente da un antico papiro egiziano (Salt 825) ci racconta di come gli Egizi credevano che le lacrime generate dal pianto del dio sole Ra si trasformassero in api mentre colpivano la terra e di come il miele e la cera erano stati quindi associati alle lacrime del dio. Le api, per ciò, erano considerate sacre, un dono di Ra in persona, il quale aveva conferito loro un aspetto prezioso non solo per come queste contribuivano con la loro produzione all’economia e al benessere della società egizia, ma anche perché erano teologicamente importanti. Proprio per questo motivo il miele era utilizzato anche nei rituali di morte, perché, oltre che conferire al defunto un incarnato dorato come d’oro era la pelle degli dei, si riteneva che fosse realmente sacro.

Luoghi Viventi. Racconti d’autore per musei da vivere.

Nove storie inedite firmate da altrettanti grandi scrittori trasformano il percorso museale in un’esperienza nuova. È Luoghi Viventi, progetto sperimentale del Circolo dei lettori, primo spazio pubblico in Italia dedicato interamente alla lettura, che ha scelto di coinvolgere il Museo Egizio e due musei della Città di Chambéry, il Musée des Beaux-arts e Les Charmettes. Casa di Jean-Jacques Rousseau.

Scoperto a Luqsor il primo giardino funerario

Quella annunciata oggi dal Ministero delle Antichità egiziano non è solo una nuova scoperta, ma una scoperta del tutto nuova: si tratta della prima testimonianza archeologica di un giardino funerario di 4000 anni fa. Si era a conoscenza della presenza di questa area cultuale grazie ai modellini funerari e alle varie rappresentazioni presenti sulle pareti delle tombe del Nuovo Regno, dove un piccolo giardino quadrato veniva raffigurato all’ingresso del monumento funebre con un paio di alberi accanto ad esso, ma archeologicamente, finora, non ne era mai stata trovata nessuna traccia.

“La Dea del Nilo”, una ballerina di 5500 anni fa

Arriva dall’Egitto predinastico - periodo Naqada II (3500-3400 a.C. circa) - questa statuina neolitica in terracotta dipinta conosciuta come "la Dea del Nilo" o "la danzatrice del Nilo”. La figura senza volto rappresenta una sorta di ballerina preistorica con le braccia alzate sopra la testa, il suo corpo è snello con fianchi larghi.

Ramesse II stante torna imponente di fronte al primo pilone del...

E’ stato inaugurato alla presenza del Ministro delle Antichità, il Dott. Khaled El-Anani, il ricollocamento della statua di Ramesse II davanti al primo pilone del Tempio di Luqsor. Dopo aver rimosso il tessuto che celava l’imponente statua in granito nero di 11 metri del famoso sovrano della XIX dinastia, il dottor Khaled El-Anani ha presentato martedì sera l’enorme statua dopo il completamento dei lavori di restauro e riassemblaggio. La scultura era una delle quattro statue stanti del sovrano che in origine erano collocate proprio di fronte al primo pilone di Ipet-Resyt. (Foto e video)

Scoperta a Luqsor la tomba di un magistrato della XVIII dinastia...

Apparteneva ad un nobile di nome Userhat la tomba trovata a Luqsor nella necropoli di Dra Abu el-Naga. L’alto funzionario era il giudice della città durante la XVIII dinastia (1543-1292 a.C., Nuovo Regno). L’ipogeo scoperto era già stato riaperto durante la XXI dinastia (circa 3000 anni fa) per essere usato come nascondiglio e deposito di altre mummie. La tomba ha restituito finora otto mummie e sarcofagi policromi ben conservati, maschere funerarie in legno, oltre a innumerevoli ceramiche, vasi in terracotta di varie forme e dimensioni, altri resti di mummie e oltre 1000 ushabti (voci non ufficiali parlano di ben 1050 pezzi) in faience, terracotta e legno.