El-Lisht: scoperta una tomba elitaria di 4000 anni fa
La missione archeologica egiziano-americana attiva nella zona di el-Lisht ha scoperto una tomba scavata nella roccia risalente a 4000 anni fa e situata a circa 300 metri a nord-est della piramide del faraone Senusert I, sovrano della XII dinastia che governò le terre d’Egitto dal 1964 a.C. al 1919 a.C. e conosciuto ai più con il nome di Sesostri I.
Scoperte nuove tombe del Periodo Tolemaico ad Alessandria d’Egitto
La missione archeologica egiziana guidata da Fahima El-Nahhas, direttore generale degli scavi di Alessandria, ha scoperto parte del cimitero occidentale risalente al Periodo Tolemaico.
I giorni epagomeni e il calendario nell’antico Egitto
Gli antichi Egizi affidavano la regolazione dell’anno alle esondazioni del Nilo ed era in base alle attività agricole legate al fiume sacro che si scandiva il tempo. Il calendario era nato dall'esigenza principale di regolamentare amministrativamente queste attività e rappresentava l’arco di tempo necessario per il raccolto. L’anno infatti veniva diviso in tre stagioni di quattro mesi per un totale di 360 giorni a cui furono aggiunti i giorni epagomeni.
L’esito degli studi preliminari sul contenuto del sarcofago nero di Alessandria
Il Ministero delle Antichità egiziano ha comunicato ieri i primi risultati emersi dagli studi effettuati sugli scheletri trovati all’interno dell’ormai celebre sarcofago in granito nero scoperto agli inizi del mese di luglio ad Alessandria e che tanto ha fatto fantasticare. Nel sarcofago, comunque, non nono stati trovati solo corpi, ma anche delle elaborate lamine d’oro.
Un nuovo studio riscrive la storia dell’imbalsamazione nell’antico Egitto
I recenti studi condotti sulla mummia predinastica conservata presso il Museo Egizio di Torino, affettuosamente chiamata Fred, hanno gettato nuova luce sui sofisticati trattamenti di imbalsamazione praticati nell’antico Egitto. Le indagini forensi eseguite non solo hanno confermato che le tecniche di imbalsamazione erano già in uso ben circa 1000 anni prima di quanto si ritenesse finora - interessando anche un'area geografica ben più vasta - ma hanno rivelato anche l’impiego di un’antica “ricetta” utilizzata per preservare i corpi dei defunti.
La letteratura ieratica
Questa piccola ricerca è rivolta a coloro che desiderano accostarsi alle scritture ieratiche.
Condicio sine qua non è naturalmente il possedere già una sufficiente conoscenza dei geroglifici e
dei relativi sistemi di scrittura. Chi volesse addentrarsi allo studio dello ieratico si troverà
inizialmente di fronte ad una estrema difficoltà nella lettura, dovuta come si vedrà nel prosieguo, al
fatto che i segni ieratici – peraltro numerosissimi - non rispettano i rigidi canoni di stesura dei segni
geroglifici.