Un sito per altri mondi: Abydos – 1. Cenni introduttivi

Tempo fa, trovandomi a leggere di un certo reperto e di discussioni ad esso connesse, iniziai a scrivere un articoletto che trattasse della questione...

Aperta la tomba di Neferhotep (TT49) dopo un lungo lavoro di...

© Ministero per il Turismo e le Antichità egiziane Il Ministero per il Turismo e le Antichità egiziane ha aperto al pubblico la tomba di...

Ricco archivio romano rinvenuto in Turchia

È stata da pochi giorni divulgata dall’Università di Pisa la notizia di un clamoroso ritrovamento, avvenuto durante l’ultima campagna di scavi presso l’antica città...

Di un volumetto di Ippolito Rosellini

Nel volumetto "Un Bassorilievo-Egiziano nella Galleria di Firenze", edito nel 1826, Ippolito Rosellini affrontò la traduzione del testo di un bassorilievo policromo proveniente dalla tomba di Ptahmose a Menfi (XIX dinastia). Il bassorilievo presenta due sposi seduti che ricevono adorazione e offerte da parte dei figli. Il soggetto del reperto fu anche il motivo che portò Rosellini a scrivere il volumetto: un dono nunziale.

Un trattato di ofiologia

Il testo qui presentato risale probabilmente alla XXX dinastia o all'inizio dell'epoca tolemaica, ed è costituito da due papiri indipendenti conservati al Museo di Brooklyn con i numeri 42.218.48 e 42.218.85. Si trattava certamente di un unico papiro, strappato in due dal suo ritrovatore, probabilmente per guadagnare di più nella vendita di due papiri. Il testo si compone di due parti: una prima parte, purtroppo mutila all'inizio, contiene una descrizione dei diversi serpenti, con l'esposizione delle conseguenze del loro morso. Una seconda parte, invece, è una specie di antidotario, dove vengono dati i diversi rimedi per far fronte alle morsicature dei singoli serpenti.

Il gioco dell’oca

Premessa Un eminente egittologo ha scritto: "Nell'antico Regno il gioco di Mehen, una sorta di antenato del nostro gioco dell'oca...."1 Questa affermazione è comune a...