La rinascita di Pompei passa attraverso la lungimiranza del Grande Progetto Pompei che inevitabilmente ha portato al sito un numero impressionante di visitatori quotidiani. La straordinarietà dei numeri registrati in questi anni sta nell’assoluta quotidianità di una città cristallizzata nel tempo, sospesa in una bolla magica da oltre 2000 anni. Il 24 agosto del 79 d.C., secondo la data tramandata dalle lettere di Plinio il Giovane all’amico Tacito, il Vesuvio interruppe la tranquillità delle città che si erano adagiate alla sua ombra. Una potenza inaudita della “montagna dormiente” distrusse per sempre e in un solo giorno Pompei, Ercolano, Stabia e altri centri sulla costa. Dei circa 15.000 abitanti di Pompei, pochi fuggirono e molti si rifugiarono all’interno delle loro abitazioni, pensando di trovare un sicuro riparo e senza pensare che di lì a poco il loro destino era già stato segnato per sempre. In quelle città la vita si era fermata. Molti secoli dopo, gli archeologi trovarono nei forni il pane, i soldi nei forzieri e le pentole sul fuoco. Per più di 1600 anni tutto era rimasto intatto. Per coloro che hanno già visitato il sito, percorrere quelle strade antiche, entrare dentro le abitazioni degli antichi pompeiani, visitare i luoghi pubblici dove la gente si riuniva per parlare di politica, di affari o di problemi quotidiani significa entrare dentro una quotidianità che non si è mai interrotta.
Ma per chi non ha ancora visitato Pompei come ci si muove all’interno della città? Organizzare una visita è un’impresa certamente non indifferente. La guida [breve] arte’m scritta da tre sapienti conoscitori del sito vesuviano, Massimo Osanna, Mario Grimaldi e Gabriel Zuchtriegel, si propone come una guida agile e aggiornata sulle nuove scoperte del cantiere del Grande Progetto Pompei, proponendo ai visitatori, esperti e non, percorsi stimolanti. Il consiglio, prima istruzione d’uso di questa guida, è di organizzare il viaggio già a distanza, mettendo ben a fuoco le trame e gli intrecci che un sito così ampio e complesso come Pompei, offre.
I due percorsi proposti al visitatore vogliono quindi essere dei consigli di puro orientamento all’interno del sito. A partire dal centro della vita pubblica, il Foro, si segnalano i maggiori siti di interesse in direzione est, verso il quartiere dei teatri, e a ovest, fino a Villa dei Misteri. Ognuno dei due itinerari proposti richiede non meno di 120 minuti di attenzione. Una visita complessiva e non superficiale al sito non può durare meno di quattro ore. Sarebbe quindi interessante svincolarsi dal turismo globale e cercare di vivere ed esplorare lentamente, al passo di mente e cuore, quanto di bello ed affascinante Pompei offre ai suoi “clienti”. Tempus, vita è il filo conduttore scelto per la nuova stagione di comunicazione del Parco archeologico di Pompei, proprio perché il grande pubblico internazionale continua ad affluire sempre più numeroso per la straordinarietà della vita ordinaria impressa nelle trame degli spazi pubblici e privati della città senza tempo.
Visitare Pompei merita tempo ed emozione, curiosità e partecipazione e una promessa di ritornarci sempre per scoprire qualcosa di nuovo.