Il toro, il dio, l’eroe. Tauromenion e le sue monete. Una mostra didattica a Taormina

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Inaugurata il 27 gennaio scorso a Taormina (Palazzo Corvaja), la Mostra “Il toro, il dio, l’eroe. Tauromenion e le sue monete” è stata ideata e realizzata dai docenti di Numismatica dell’Università di Messina (Maria Caccamo Caltabiano, Daniele Castrizio, Mariangela Puglisi) e dell’Università della Calabria (Benedetto Carroccio), in collaborazione con l’associazione Dracma-Circulating culture, e con il patrocinio del Comune di Taormina e dell’Associazione TAORLove.

Si tratta di una mostra didattica articolata in quindici pannelli corredati da immagini e testo. Non vi sono monete esposte, ma una piccola teca con calchi (proprietà della Cattedra messinese) di monete illustrate nei pannelli. Ma perché progettare e presentare dei contenuti senza la possibilità di vedere, in una vetrina accanto, i reperti originali? È stata questa la domanda che inizialmente i curatori si sono posti. Dinanzi alle problematiche finanziarie e burocratiche, legate all’esposizione di materiali archeologici (prestiti dei manufatti, trasporto, vigilanza, sicurezza), scegliere di presentare un percorso didattico tramite pannelli esplicativi significa scegliere di comunicare.

La comunicazione, si sa (e talvolta lo si dimentica), rappresenta il primo passo per la promozione e la tutela del nostro Patrimonio culturale. Obiettivo della Mostra è stato quello di far conoscere, con un approccio e un linguaggio accessibile, dei contenuti specialistici a target di pubblici variegati: input che, si auspica, possano attirare l’attenzione dei fruitori e suscitare in loro il desiderio di saperne di più e magari di programmare una visita ai Musei siciliani (e non solo) alla scoperta del nostro straordinario patrimonio numismatico.

Le immagini scelte per la ‘cover’ della Mostra (il toro, il dio Apollo, l’eroe Eracle) scandiscono tre momenti fondamentali della storia di Tauromenion e, come tutte le iconografie (tipi) monetali, rispondono a istanze ideologiche e culturali specifiche.

Toro cozzante/Astro, bronzo, 358 a.C.

Tauromenion fu fondata nel 392 a.C. come guarnigione affidata dal tiranno di Siracusa, Dionisio I, a mercenari fedeli. La moneta (in bronzo) fa la sua comparsa soltanto nel 358 a.C., quando la città fu ‘rifondata’ ad opera di Andromaco e di esuli provenienti dalla vicina Naxos. L’immagine adottata al diritto della moneta, il toro nell’atto di caricare, ricorda non soltanto il luogo dell’insediamento (il Monte Tauro), ma evoca il nome stesso di Andromaco (‘combattente contro gli uomini’) e, in generale, l’uomo bellicoso. Con questo significato l’animale è presente sulle monete di molti condottieri, anche in epoca romana (ad esempio, su quelle di Ottaviano Augusto).

Testa di Apollo/Toro stante a volto umano, bronzo, 344 a.C. circa

Nel 344 a.C. al tempo dell’alleanza anticartaginese promossa in Sicilia dal generale corinzio Timoleonte, sulle monete di Tauromenion compare Apollo: la scritta (legenda) che lo accompagna lo qualifica come Archagetas, ‘fondatore’, secondo la tradizione che vuole Apollo fondatore di Naxos, il luogo d’origine dei Tauromenitani.

Testa di Eracle/Toro cozzante, bronzo, metà o fine III sec. a.C.

Ed ecco Eracle: l‘eroe dei re’ appare sulle monete locali in pieno III sec. a.C. Gli anni sono quelli delle guerre puniche, combattute da Romani e Cartaginesi per il dominio della Sicilia. La testa barbuta e cinta da un diádema, segno di regalità, è associata al tradizionale tipo del toro cozzante. Eracle viene presentato ai combattenti  come modello di un eroismo che, dopo il superamento di molte difficili prove (le mitiche ‘fatiche’ di Eracle), consente di raggiungere l’immortalità.

Sono, queste, le tappe principali della storia monetale di Tauromenion, una storia spesso dettata da esigenze di pagamenti militari nel corso dei tumultuosi anni tra la seconda metà del IV e il III secolo a.C.

 

Lo studio delle iconografie monetali, poste a confronto in senso diacronico e diatopico con quelle presenti sulle emissioni di altre città, aiuta a comprendere le motivazioni della scelta delle immagini e a dedurre a quale periodo storico possano appartenere.

La Mostra rappresenta un ulteriore, importante esito della metodologia di studio targata LIN, ovvero Lexicon Iconographicum Numismaticae, progetto ideato nel 2000 per iniziativa della prof. Maria Caccamo Caltabiano dell’Università di Messina, e che ha ricevuto il patrocinio dell’International Numismatic Council e dell’Accademia dei Lincei. Il LIN promuove lo studio delle iconografie monetali con approccio multidisciplinare allo scopo di recuperare la specificità del codice di comunicazione delle iconografie monetali e il valore della moneta quale eccezionale testimone storico. Il LIN è aperto alla collaborazione nazionale e internazionale.

La calorosa accoglienza ricevuta dalla Mostra a Taormina indica che la via scelta è quella giusta: puntare alla più ampia condivisione dei saperi scientifici. Taormina è già stata sede di prestigiosi eventi legati alla Numismatica: il XV International Numismatic Congress,  organizzato anch’esso dalla Cattedra messinese nel settembre 2015 e, l’anno successivo, ad ottobre, il convegno ‘Medaglieri Italiani’, promosso dall’Osservatorio per i beni numismatici della Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio del Mibact  (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo).

La mostra dal 6 febbraio è visitabile presso la sede della Biblioteca Comunale di Taormina (ex Chiesa di S. Agostino), nella centralissima piazza IX Aprile, dove rimarrà esposta fino al 23 febbraio (ingresso gratuito).

Alla Mostra è associato un ciclo di conferenze dedicate alla moneta.

Immagini tratte dal repertorio digitale della Cattedra di Numismatica dell’Università di Messina

Info mostra: https://www.facebook.com/events/1071068486335245/

Articolo di : Grazia Salamone

(Associazione culturale Dracma – Circulating Culture)

 

 

 

 

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