Giovedì 16 giugno, alle ore 18:00 al Museo Egizio appuntamento con il Direttore Generale della Soprintendenza Pompei che presenterà la seconda tappa del progetto “Egitto Pompei”

In occasione della mostra “Il Nilo a Pompei”, prima tappa del grande progetto “Egitto Pompei”, frutto della collaborazione tra il Museo Egizio, la Soprintendenza Pompei e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), il Museo Egizio ospita un’importante conferenza, a cura di Massimo Osanna, per approfondire  l’influenza della cultura egizia a Pompei in epoca romana.

Già a partire dall’VIII secolo a.C., quando Pompei non era ancora una città, testimonianze e cimeli dell’antica civiltà egizia hanno raggiunto via mare le coste campane, affascinando gli abitanti con il loro mistero e la loro bellezza. Passeranno altri quattrocento anni e le conquiste, prima di Alessandro Magno poi di Roma,  trasformeranno l’Egitto e ne porteranno di nuovo in Italia la cultura e il fascino. Questa volta attraverso una dea, Iside, che diventerà la divinità di riferimento di molti romani e di molti pompeiani nei secoli di passaggio tra la Repubblica e l’Impero.

Massimo Osanna, Soprintendente di Pompei.
Massimo Osanna, Soprintendente di Pompei.

Durante la conferenza che si svolgerà alle ore 18:00 presso la Sala Conferenze del Museo il Professor Osanna presenterà la seconda tappa del progetto “Egitto Pompei”. La mostra, inaugurata lo scorso 20 aprile nella Palestra Grande e curata da Massimo Osanna e Marco Fabbri con la collaborazione di Simon Connor, accoglie, in prestito dal Museo Egizio, statue monumentali del Nuovo Regno (XVI-XI sec. a.C.), periodo di massimo splendore della civiltà egizia. Nello specifico si tratta della magnifica statua seduta del faraone Thutmosi I (XV sec. a.C.), ritrovata nel tempio del dio Amon, a Karnak, e le sette colossali statue raffiguranti Sekhmet (XIV sec. a.C.), divinità egizia dalla testa leonina misteriosa e inquietante, al contempo potenza devastatrice e dispensatrice di abbondanza.

Durante la conferenza Massimo Osanna seguirà le tracce di Iside e dell’Egitto a Pompei ripercorrendo con alcune immagini le sale della mostra e illustrando i cosiddetti Aegyptiaca, manufatti e cimeli dell’antico Egitto usati in Campania, a partire dall’VIII sec. a.C., come amuleti.

Verrà poi presentato al pubblico l’itinerario egiziano negli scavi pompeiani: dal tempio di Iside –   tra gli edifici pompeiani meglio conservati cui è stata dedicata una app – , alle numerose domus (Casa di Octavius Quartio, Casa del Frutteto, Casa dell’Efebo, Casa del Criptoportico, Casa del Menandro, Casa dei Pigmei, Casa degli Amorini Dorati e Villa dei Misteri) decorate con motivi egittizzanti, come la casa dei Pigmei, che si apre per la prima volta al pubblico dopo i restauri del Grande Progetto Pompei (GPP).

La conferenza è, quindi, un’occasione davvero unica per poter conoscere ancora meglio il rapporto che legava l’Egitto con il mondo greco-romano.

Ingresso libero, ma su prenotazione scrivendo a eventi@museoegizio.it. Tel: 011/5617776

Fonte: Ufficio stampa Museo Egizio di Torino

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