Scoperto a Karnak un santuario dedicato a Osiride-Ptah-Neb

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Il tempio dedicato ad Osiride a Karnak (ph. MoA)

La missione archeologica egiziana del Ministero delle Antichità che sta lavorando a sud del decimo pilone del complesso templare di Karnak, a Luqsor, ha scoperto elementi architettonici appartenuti ad un santuario della XXV dinastia dedicato al dio Osiride-Ptah-Neb.

La costruzione individuata rappresenta uno dei templi più importanti edificati per il dio Osiride all’interno del complesso di Karnak durante il Periodo Tardo. Contrariamente a quanto si pensava la cappella si trova a sud del X pilone del tempio dedicato al dio Amon-Ra, precisamente nella zona tra i due templi di Amon e Mut, ad est del Viale delle Sfingi. Basandosi sulle antiche credenze egizie era infatti opinione comune che la costruzione doveva essere edificata sul lato orientale o quello settentrionale del recinto di Amon, dove sono presenti, tra gli altri, diversi piccoli santuari dedicati al dio; la sua collocazione sul lato meridionale, invece, indica l’importanza che il culto osiriaco ebbe in quel periodo storico, momento in cui la sua importanza fu tale da far si che la cappella venisse collegata sia al Viale delle Sfingi e che al tempio di Mut.

Gli elementi architettonici sono ben conservati e consistono in un ingresso al tempio,  depositi di fondazione, colonne, pareti interne e resti di una terza sala situata sul lato orientale. Sono stati scoperti anche i lastricati del pavimento del santuario, insieme ad altre strutture di ampliamento costruite durante un periodo successivo.

Rilievo con tavola di offerta per Amon-Ra dal tempio di Osiride a Karnak (ph. MoA)

La scoperta include anche una collezione di vasi in terracotta, la parte inferiore di una statuetta e parte di un rilievo su pietra con cornice dove, sotto un disco solare alato, vi è rappresentata una scena con una tavola di offerta presentata ad un ariete e un’oca, i simboli con cui veniva identificato Amon e che associati al disco solare alato ripropongono l’assimilazione della divinità principalmente venerata a Karnak con Ra. Nelle decorazioni del tempio sono leggibili i nomi di due sovrani nubiani: Taharqa e Tanutamon, gli ultimi re della XXV dinastia. Tanutamon, dopo un anno di coreggenza con lo zio Taharqa, regnò sulle Due Terre dal 664 al 656 a.C. tentando di scacciare gli Assiri dall’Egitto. Dopo qualche successo iniziale, il ritorno offensivo di Ashshurbanipal (che riconquistò Menfi ed entrò a Tebe saccheggiandola e distruggendola) lo costrinse a rifugiarsi definitivamente in Nubia mettendo fine alla dinastia dei faraoni neri.

La testa in marmo dell’imperatore Marco Aurelio a Kom Ombo (ph. MoA)

Con lo stesso comunicato stampa il dott. Ayman Ashmawy, capo del settore delle antichità egizie presso il Ministero delle Antichità, ha annunciato un’altra scoperta ad opera di un’altra missione egiziana nel governatorato di Aswan. Nel tentativo di ridurre il livello delle falde acquifere che scorrono sotto il Tempio di Kom Ombo è riemersa una testa di marmo dell’imperatore romano Marco Aurelio (161-180 d.C.). La testa, con capelli e barba ondulati, ha destato subito molto scalpore in quanto raramente in Egitto sono state trovate statue che rappresentano questo imperatore. Il reperto è stato immediatamente condotto nei laboratori di restauro in attesa dei lavori di conservazione.

Dal tempio di Osiride a Karnak (ph. MoA)
Il tempio di Osiride della XXV dinastia a Karnak ((ph. MoA)

Source: MoA

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