Le sabbie di Saqqara continuano a regalare emozioni e tesori! Infatti, una delle missioni archeologiche dell’Università del Cairo attualmente impegnata nella necropoli di Saqqara ha portato alla luce una tomba di un grande Generale dell’esercito di Ramesse II, il celebre faraone della XIX dinastia che governò sulla terra d’Egitto dal 1303 a.C. al 1213 a.C.
A dare l’annuncio della scoperta della sepoltura di Iwrhya (o Urkhya) è la dott.ssa Ola El-Aguizy, professoressa di egittologia presso l’Università del Cairo nonché direttrice della missione di scavo. La scoperta è stata effettuata in questa ultima stagione nella necropoli del Nuovo Regno, a sud della rampa processionale di Unas.
La struttura, probabilmente, risale sia al periodo di Ramesse II che a quello di suo padre Seti I, in quanto sono presenti evidenze che attribuiscono la sepoltura ad entrambi i regni.
La tomba non è stata ancora completamente scavata, ma il materiale emerso finora testimonia l’alto stato sociale di cui godeva il titolare. Iwrhya era infatti un alto ufficiale con il grado di Generale dell’esercito di Ramesse II, un importante amministratore del dominio di Amon e delle proprietà di Ramesse il Grande nel dominio di Amon (il Ramesseum). Questo alto ufficiale era di origine straniera, era infatti uno dei tanti immigrati che si stabilirono in Egitto e riuscirono a raggiungere alte cariche nella corte del faraone durante il Nuovo Regno. Il suo nome appare con quello di suo figlio Yuppa e suo nipote Hatiay. Quest’ultima figura occupa un ruolo molto significativo nelle iscrizioni presenti sui blocchi trovati ancora in posizione sulle pareti: iniziò la sua carriera militare durante il regno di Seti I e raggiunse le più alte cariche nella corte egizia durante il regno di Ramesse II.
La tomba sembra seguire lo stile delle sepolture contemporanee allestite nella zona, si presenta infatti con un cortile esterno, un’area adibita all’alloggio delle statue dalla quale si accede agli adiacenti magazzini a volta intonacati, un peristilio e altre cappelle poste nel versante occidentale non ancora scavate.
Le scene che si possono ancora ammirare sulle pareti dell’area allestita con le statue e sui blocchi trovati sepolti nella sabbia mostrano scene molto interessanti e abbastanza insolite di vita quotidiana legata alla carriera militare e alle relazioni straniere con i paesi limitrofi di Iwrhya; ne sono un esempio la rappresentazione di barche ormeggiate che scaricano otri di vino cananeo.
Un blocco scoperto nella sabbia, probabilmente staccatosi al muro settentrionale, mostra una scena piuttosto eccezionale di un’unità di fanteria ed alcuni aurighi che attraversano un corso d’acqua infestato da coccodrilli. Lo studio preliminare di questa scena ha dimostrato che raffigurazione rappresenta i confini orientali dell’Egitto con le sue mura fortificate. Di questa scena se ne ha evidenza solo un’altra volta, sulla parete esterna settentrionale della sala ipostila del tempio di Karnak a Tebe, dove è raffigurato Seti I che torna vittorioso dalla sua campagna militare contro i beduini Shasu e che entra in Egitto attraverso lo stesso corso d’acqua invaso dai coccodrilli. I resti di queste mura fortificate sono state trovate recentemente da Mohamed Abdel-Maksoud e dal suo team sul sito conosciuto con il nome di Tell Heboua I e II, sul ramo pelusiano del Nilo, ad oriente di el-Qantara, nel Sinai settentrionale (leggi qui in merito alla scoperta della fortezza).
Tutte le scene rappresentate in questa tomba sono piuttosto eccezionali e le loro influenze artistiche sono caratteristiche ai tempi dei faraoni Seti I e Ramesse II; un fatto, questo, che dimostra che questa sepoltura era stata costruita in diverse fasi. Il fatto che diversi membri della famiglia di Iwrhya siano rappresentati con rilevanza potrebbe suggerire che potrebbe trattarsi di una tomba di famiglia. Per averne la sicurezza non resta che attendere i prossimi scavi del santuario e del pozzo funerario.
Source: MoA