Sono finalmente terminati i lunghi lavori di restauro e conservazione che hanno interessato dal 2006 la Tomba Sud di Djoser a Saqqara. Così nei giorni scorsi il ministro del turismo e delle antichità in Egitto, il dottor Khaled El-Anani, ha inaugurato il sito che tra i visitatori della necropoli di Menfi ha sempre generato curiosità per la sua particolare struttura.

La Tomba Sud di Djoser è il secondo monumento funerario dedicato al re (… – 2660 a.C.), una struttura che vedremo successivamente evolversi nella “piramide accessoria”. L’edificio deve il suo nome alla posizione in cui si trova rispetto al grande cortile che ospita la piramide a gradoni intitolata al sovrano della III dinastia, ovvero nell’angolo meridionale.


La sepoltura si presenta come un enorme pozzo quadrato profondo 28 m con una sovrastruttura a mastaba rettangolare con orientamento est-ovest che conduce ad alcuni appartamenti sotterranei con ambienti del tutto simili a quelli della piramide a gradoni, ma di dimensioni più ridotte. La struttura esterna vede un muro decorato con un motivo a facciata di palazzo alternato da false porte e modanato con suggestivi urei, simbolo della regalità. Il cobra è anche la rappresentazione della dea del Basso Egitto Uadjet, quindi possiamo dire che la sepoltura era affidata alla sua protezione.



Si accede alla struttura attraverso una scala in pietra che conduce ad una porta anch’essa scavata nella roccia. Varcata la soglia, il corridoio d’ingresso si snoda in una serie di corridoi interni decorati con piccole mattonelle in faience blu-verde a ricordare, come per le stanze blu della piramide a gradoni, un graticcio di canne che rende molto suggestivo il passaggio. False porte con immagini e titoli del re interrompono il muro di “canne” e confermano il destinatario del monumento. Una delle stanze presenta tre bassorilievi dove Djoser compie riti sacri rivolgendo particolare attenzione alla corsa sed. In fondo al pozzo, la camera funeraria in granito contiene un enorme sarcofago in granito rosa, un ambiente molto simile alla camera funeraria della celebre piramide a gradoni. Essendo una sepoltura secondaria, la stanza probabilmente doveva accogliere la statua simulacro del Ka del re o i suoi vasi canopi.


La presenza di questa seconda sepoltura reale si può spiegare con l’antica tradizione di avere due tombe, una nel Basso Egitto a Saqqara, dove avveniva la vera e propria inumazione, e un cenotafio nell’Alto Egitto, ad Abido. Il fatto che Imhotep – il famoso architetto successivamente deificato che ideò l’intero complesso funerario – pianificò la costruzione delle due strutture rituali in un unico cortile può essere interpretato come una concreta unificazione delle Due Terre in un unico Stato.

Il lungo lavoro di restauro mirato al ripristino dei corridoi interni, al rafforzamento delle pareti e dei soffitti, alla posa del pavimento, all’installazione di una scala di accesso al pozzo, all’illuminazione completa della tomba, nonché alla posa delle maioliche e al rimontaggio del pesantissimo sarcofago, è stata un’occasione preziosa per effettuare studi ingegneristici, geotecnici, geoambientali e archeologici dell’intera struttura.
Ora che la Tomba Sud è stata riabilitata alle visite sarà possibile accedere ai suoi ambienti acquistando in biglietteria un ticket speciale con prezzi dedicati: per gli egiziani 40 sterline, studenti egiziani 20 sterline, stranieri 100 sterline e studenti stranieri 50 sterline. La visita comprende l’ingresso alla Tomba Sud, il pozzo e il sarcofago alla sua estremità.
Qui il bellissimo video promo del Ministero del Turismo e delle Antichità:
Source: MoTA