Una ricetta di Ippocrate in un manoscritto di 1500 anni fa nel Sinai

Il manoscritto scoperto è tra i più antichi e più importanti del mondo

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Il monastero di Santa Caterina sul Sinai (ph. Radio Vaticana)

Ai piedi del monte Sinai sorge il monastero di Santa Caterina, uno dei più antichi monasteri cristiani del mondo. Durante i recenti lavori di restauro e documentazione eseguiti all’interno della sua biblioteca è stato riscoperto un manoscritto di 1.500 anni fa che contiene un’antica ricetta medica formulata dal famoso medico greco Ippocrate. La scoperta è stata annunciata durante una cerimonia in cui il Ministro delle Antichità egiziano, il Dr. Khaled el-Anani, ha ricevuto il Ministro greco delle politiche digitali, delle telecomunicazioni e dei media, il Dr. Nikos Pappas.

Il manoscritto era rimasto nascosto per secoli nella prestigiosa biblioteca del monastero, che ad oggi rappresenta la più antica biblioteca al mondo ancora in funzione, fino a quando non è stato fortunatamente riscoperto dai monaci.  Scritto su cuoio stirato, questo è un tipo di  documento conosciuto come palinsesto, che, per il suo elevato costo di produzione di solito veniva utilizzato più volte cancellando il testo già preesistente e riscrivendoci sopra. Stessa sorte è accaduta a questo manoscritto del VI secolo d.C. dove sono stati decifrati due strati di scrittura: della prima stesura, quella abrasa, appaiono parti di testi medici del  V o IV secolo a.C. associati alle ricerche mediche di Ippocrate e si possono “vedere” anche altri tre testi medici accompagnati da disegni di piante medicinali, ma di quest’ultima parte, però, non si conosce l’origine ed è sicuramente da attribuire ad un autore anonimo; nel secondo strato si legge invece un passo della Bibbia noto come il “manoscritto Sinaitico”. La ricetta medica all’interno del manoscritto apparteneva quindi ad Ippocrate, ma il testo fu copiato secoli dopo la sua morte.

Il giuramento di Ippocrate da un manoscritto bizantino dell’XI secolo (Biblioteca Vaticana / ph. Wikipedia)

Ippocrate era originario di Cos, isola della Grecia,  e visse tra il 460 a.C. e il 377 a.C. È forse il più famoso medico della storia ed è anche tradizionalmente considerato il padre della medicina. Molti sono i miti che circondano questo personaggio, è quindi difficile scindere le notizie che riguardano la sua vita reale da ciò che invece è leggenda. Quel che è certo è che di lui sono sopravvissuti circa 60 scritti medici che riportano il suo nome, anche se si ritiene che la maggior parte di essi non siano stati scritti da lui, tra questi anche il famoso giuramento di Ippocrate, un codice etico di condotta adottato dai medici ed è ancora in uso nelle cerimonie di laurea delle varie specializzazioni in medicina. Al tempo di Ippocrate i nuovi medici giuravano ad Apollo medico, Asclepio, Igea e Panacea e gli dei e le dee tutte, chiamandoli testimoni, di eseguire il loro lavoro adeguatamente seguendo l’etica. Anche se non siamo certi riguardo la paternità di questo giuramento, Ippocrate è stato venerato per i suoi standard etici, quindi è più che doveroso attribuirgliene la stesura.

Il testo recentemente attribuitogli è stato esaminato dai ricercatori della Early Manuscripts Electronic Library (EMEL), che ha una partnership in corso con il monastero di Santa Caterina. L’EMEL utilizza le immagini spettrali per leggere i palinsesti. Questa tecnica è in grado di visualizzare il testo nascosto sotto il secondo strato di testo, rivelando ciò che non può essere visto ad occhio nudo. Michael Phelps, ricercatore presso l’EMEL, ha dichiarato che il documento sarà certamente inserito tra i manoscritti più antichi e più importanti del mondo.

Sono circa 130 i palinsesti noti conservati nel monastero di Santa Caterina e per la maggior parte di essi il contenuto del testo originale (quello cancellato per permettere la scrittura del testo ora visibile) è in gran parte sconosciuto. Il monastero di Santa Caterina è universalmente riconosciuto per il prestigio della sua secolare biblioteca che contiene 3300 manoscritti di letteratura antica, storia, geografia e filosofia redatti in diverse lingue (principalmente in greco, ma anche in arabo, aramaico, georgiano, latino, etiope, copto, armeno e siriaco); di questi, circa 600 sono antecedenti al IV secolo d.C.

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