Un team congiunto di ricercatori polacchi e americani del Polish Centre of Mediterranean Archaeology dell’Università di Varsavia e dell’Università del Delaware ha comunicato un’interessante scoperta in una antica necropoli per animali situata sulla sponda occidentale del Mar Rosso, più precisamente a pochi chilometri dalla città di Berenice. Infatti, oltre a monete, ceramica e mummie animali, sono stati rinvenuti papiri contenenti le lettere inviate e ricevute da centurioni romani.

Il sito di Berenice, fondato nel III sec a.C., dopo la battaglia di Azio del 31 a.C. passò sotto il diretto controllo dei Romani, che qui stanziarono un avamposto stabile per il controllo dei commerci che partivano e arrivavano al porto della città. Tra il I e il II sec d.C., poi, venne costruito e utilizzato il cimitero per animali, che ospita più di 700 mummie tra cani, gatti e scimmie.

Proprio vicino al cimitero doveva esserci o un ufficio amministrativo oppure la residenza privata di un centurione di stanza a Berenice e proprio da lì provengono i papiri oggetto della scoperta. Si tratta, senza alcun dubbio, di un ritrovamento interessante in quanto fa luce sulla “gente comune”, sul modo di vivere e sui bisogno di questi soldati. Infatti, in una delle lettere un centurione fa domande sui prezzi di vendita di alcune merci, dato che a Berenice arrivavano prodotti dall’India, dall’Africa e dall’Arabia.

Al momento, non tutti i papiri sono stati ancora studiati e tradotti, ma permetteranno agli archeologi di avere un chiaro spaccato della vita quotidiana del I-II sec d.C. in un sito così importante come Berenice.

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Mara Zoppi

Appassionata fin da piccola alla storia e all’archeologia, dopo la maturità classica si iscrive alla facoltà di Lettere – curriculum Scienze dell’Antichità – presso l’Università degli Studi di Milano, laureandosi nel 2019 con una tesi di carattere archeologico-egittologico dal titolo Imhotep scriba e medico: dall’Egitto del III millennio a.C. ad oggi. Si iscrive successivamente alla facoltà di Archeologia dell’Università degli Studi di Milano dove si laurea nel 2021 con votazione 110/110 e lode sviluppando una tesi in ambito egittologico dal titolo La Casa della Vita nell’Egitto Antico: luoghi, riti, funzionari.

Ha partecipato a due laboratori di scavo archeologico: il primo sul sito di Urvinum Hortense a Collemancio di Cannara (PG) di epoca romana con l’Università degli Studi di Perugia; successivamente sul sito archeologico di Nora (Pula, CA) nella sezione competente all’Università degli Studi di Milano, quindi di epoca romana, contribuendo anche alle operazioni di post-scavo.

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