Djehuty Shed Sou (o Shedsu-Djehuty), è questo il nome dell’alto funzionario a cui apparteneva la tomba scoperta nella sponda occidentale di Luqsor, precisamente nella necropoli di Dra Abu el-Naga. Tra i vari titoli Djehuty Shed Sou deteneva quello di sindaco, portatore reale dei sigilli, principe ed era anche un ufficiale militare.

(ph. Luxortimes)

La sua è la più grande sepoltura a saff[1] scavata nella roccia mai scoperta finora a Luqsor e potrebbe risalire al periodo ramesside. Il suo ritrovamento, sottolinea il dott. Mustafa Waziri, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, è importante in quanto cambierà la mappa storica e archeologica della necropoli e fornirà una nuova comprensione dell’architettura e del design delle tombe di Dra Abu el-Naga (necropoli che ospita le sepolture dei membri della corte faraonica dalla XVIII alla XX dinastia e tombe a saff).

(ph. Luxortimes)

La scoperta è opera di una missione archeologica egiziana guidata dal dott. Waziri, la quale, dopo aver rimosso i detriti accumulati in più di 200 anni di scavi, ha individuato la sepoltura a nord della TT255, la tomba di Roy, scriba reale in carica sia durante la XVIII che XIX dinastia. Il team si è imbattuto in una struttura di mattoni che al suo interno presenta un cortile largo 55 metri con ben 18 ingressi che conducono alla sepoltura e un pozzo. Al di sotto dell’area del cortile sono state identificate altre sei sepolture, una di queste apparteneva ad uno scriba reale.

Il nome ed i titoli di Djehuty Shed Sou sono leggibili sia sui coni funerari trovati che sulle colonne policrome site all’ingresso della sua sepoltura. La tomba, agli angoli nord e sud, presenta due pozzi profondi 11 metri e le sue pareti sono decorate con scene raffiguranti sia il ​​defunto al cospetto degli dei che momenti di vita quotidiana, di fabbricazione di barche di legno, di caccia e pesca.

(ph. Luxortimes)
(ph. Ahram)

Al suo interno sono stati riportati alla luce degli ushabti in faience blu e legno, vasi in ceramica, un sarcofago antropoide policromo, una maschera in cartonnage e più di 50 coni funerari di persone le cui tombe sono ancora da scoprire. Avvolto con un tessuto di lino, è stato trovato un papiro ancora integro redatto in ieratico. Fanno parte degli oggetti ritrovati anche una moneta in bronzo risalente al regno di Tolomeo II e i coperchi di vasi canopi in calcare dalle sembianze di scimmia, la rappresentazione del dio Hapi, uno dei quattro figli di Horus.

(ph. Ahram)

A Gurna, inoltre, sono state trovate due tombe adiacenti, ben preservate, appartenute una ad Akhmenu e l’altra a Meryra, probabilmente supervisore dei tesori, entrambe risalenti alla XIX dinastia.

(ph. Luxortimes)

 

 

(ph. Luxortimes)

[1] Ipogei caratterizzati dalla facciata a pilastri con più ingressi risalenti all’XI dinastia

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Tiziana Giuliani

Egittofila, sin dall’infanzia appassionata di Antico Egitto, collabora con l’associazione Egittologia.net dal 2010. Ha contribuito alla realizzazione di EM-Egittologia.net Magazine (rinominato poi MediterraneoAntico) seguendone la pubblicazione già dai primi numeri e ricoprendo in seguito anche il ruolo di coordinatrice editoriale. Dal 2018 è capo redattrice di MediterraneoAntico.

Organizza conferenze ed eventi legati al mondo degli Egizi, nonché approfondimenti didattici nelle scuole di primo grado. Ha visitato decine di volte la terra dei faraoni dove svolge ricerche personali; ha scritto centinaia di articoli per la ns. redazione, alcuni dei quali pubblicati anche da altre riviste (cartacee e digitali) di archeologia e cultura generale. Dall’estate del 2017 collabora con lo scrittore Alberto Siliotti nella realizzazione dei suoi libri sull’antico Egitto.

Appassionata di fotografia, insegna ginnastica artistica ed ha una spiccata predisposizione per le arti in genere.

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