Quanti di voi, scavando nel terreno, hanno fantasticato di trovare un tesoro sepolto?! Beh, non sappiamo se questo fosse anche il sogno del protagonista di questo ritrovamento, ma è ciò che, più o meno, è accaduto un paio di giorni fa ad un contadino nell’Egitto nord-orientale. Mentre stava lavorando la sua terra, l’uomo si è infatti imbattuto in una grande lastra in arenaria completamente ricoperta di segni geroglifici.
Fortunatamente l’egiziano ha immediatamente contattato la polizia e il Ministero del Turismo e delle Antichità. Gli esperti, osservando il reperto, hanno subito capito di trovarsi di fronte ad un’antica stele egizia risalente alla XXVI dinastia (664 – 525 a.C. circa), infatti, racchiuso nel tradizionale cartiglio, era inciso il nome del faraone Wah Ib Ra (per i Greci: Apries).
Il dottor Mostafa Waziry, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, ha affermato che si tratta di una delle stele di confine che il quinto sovrano della dinastia saita eresse durante le sue campagne militari verso est.
La stele, in ottimo stato di conservazione, misura 230 cm di lunghezza, 103 cm di larghezza e 45 cm di profondità; sulla lunetta è raffigurato un disco solare alato, mentre sul resto della stele è riportato un testo geroglifico distribuito su 15 linee.
Il reperto è stato consegnato al Museo delle Antichità di Ismailia, città sulla riva occidentale del Canale di Suez, nonché capoluogo dell’omonimo governatorato.
Source: MoTA
Immagine di copertina: foto di aratura dei campi in Egitto dal web e della stele di Ismailia del MoTA. Elaborazione grafica di Tiziana Giuliani.