Debutto con ovazione per i Sette contro Tebe e le Fenicie al Teatro greco di Siracusa

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Debuttano con scroscianti applausi sia da parte del pubblico che da parte della critica le due tragedie scelte quest’anno dalla Fondazione Inda per le rappresentazioni al teatro greco di Siracusa.

La prima ad andare in scena è stata la tragedia di Eschilo, Sette contro Tebe, che affronta il delicatissimo tema della guerra. La bramosia per il potere porta uno sconquasso nella casata di Edipo e coinvolge i suoi due figli maschi, Eteocle e Polinice che si uccideranno a vicenda sconvolgendo  l’intera città per estirpare il male insito all’interno della loro maledetta stirpe. In scena, a raccontare la vicenda, sono stati Marco Foschi un “fragile” Eteocle, Anna Della Rosa, l’inquieta Antigone, Aldo Ottobrino nel ruolo del messaggero, il “custode del teatro”, Gianni Salvo e i ragazzi dell’Accademia d’arte del dramma antico che hanno ancora una volta dato prova di grande talento e professionalità.

Marco Foschi E Coro Foto Centaro

In uno spettacolo “di corso, di azioni continue e movimenti” – come racconta Baliani – “è la paura la protagonista, una paura fomentata dai suoni, dal clamore e dagli echi dell’esercito nemico che circonda la città”. Di una Tebe che, come ha detto più volte il regista è come Aleppo o Mosul o nel passato Sarajevo. E proprio la parte sonora, con le musiche di Mirto Baliani “saranno determinanti, saranno loro a muovere i corpi, li assedieranno, li condurranno recalcitranti alla conclusione tragica del finale”.

La bellissima scenografia che si immerge nello splendido scenario del Teatro greco di Siracusa è di Carlo Sala, così come i costumi, mentre i movimenti sono di Alessandra Fazzino. La traduzione del testo di Eschilo è di Giorgio Ieranò.

Le Fenicie di Euripide debuttano dopo 49 anni di assenza dalle scene siracusane e lo fanno come racconta il regista “con un tono poco elevato, tipico della maggior tradizione, offrendo invece uno sguardo più umano sulla vicenda che il testo racconta” e contengono pur “un elenco di difetti che però rendono molto stimolante la messa in scena”. “Credo – ha detto Binasco – che il Teatro, mille secoli fa come oggi, debba dire qualcosa di terribilmente relativo”.

Gianmaria Martini (polinice), Isa Danieli (giocasta), Guido Caprino (eteocle) Foto Centaro

Con il suo fare dissacratore, Euripide riprende il tema dei Sette contro Tebe, ma ribalta i ruoli tradizionali dei protagonisti scegliendo una versione non canonica del mito. I ruoli dei due fratelli sono così invertiti, tocca a Polinice cercare una soluzione pacifica nella contesa con il fratello, laddove invece Eteocle è prepotentemente attaccato al potere ed è disposto a tutto pur di ottenerlo. E se l’accecamento di Edipo era una realtà ben radicata nella mente degli spettatori, Euripide non può far altro che operare una netta revisione dell’accaduto, facendo dire ad Eteocle che il padre è stato uno sciocco a privarsi della vista. Punte estreme tocca in modo particolare la ferocia e la prepotenza di Eteocle, paragonato a certi personaggi shakespeariani quali Macbeth o Riccardo III che dichiara senza mezzi termini che è disposto a tutto pur di ottenere il potere. È la molla irrefrenabile dell’ambizione che mette in scena il dramma: “se c’è da commettere ingiustizia, l’ingiustizia più bella sia per ottenere un regno; la pietà si applichi pure al resto!”. Dalla necessità di espiazione dalla contaminazione eschilea che portava i due fratelli alla morte per necessità, è una moderna forma di ambizione “filotimia” che spinge Eteocle al delirio di potenza.

A curare la traduzione del testo di Euripide è stato Enrico Medda mentre scene e costumi sono di Carlo Sala e le musiche di Arturo Annecchino. In scena, invece, a dare vita ai personaggi narrati da Euripide sono stati Isa Danieli nei panni di Giocasta, Guido Caprino che ha interpretato Eteocle, Gianmaria Martini nei panni di Polinice e poi ancora Giordana Faggiano (Antigone), Michele Di Mauro (Creonte), Alarico Salaroli (Tiresia), Simone Luglio (pedagogo), Massimo Cagnina (araldo), Matteo Francomano (Meneceo), Yamanuchi Hal (Edipo), e Simonetta Cartia (prima corifea). Le musiche sono state eseguite dal vivo da Eugenia Tamburri. A formare il coro i ragazzi dell’Accademia d’arte del dramma antico, sezione “Giusto Monaco”. E alla fine dello spettacolo, come sorpresa finale, i ringraziamenti al suono di Heroes di David Bowie.

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Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

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