Con il recupero del 12°rostro si conferma il luogo della battaglia tra Romani e Cartaginesi alle Egadi

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“Si conferma l’eccezionale interesse dell’area dove da anni la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana ricerca le vestigia della Battaglia delle Egadi, con il recupero del 12° rostro in bronzo,  confermando la correttezza dell’identificazione del luogo dello scontro  tra la flotta Romana e Cartaginese del 241 a.C.”

Rostro Egadi 12

Il Soprintendente del Mare Sebastiano Tusa ha così commentato a caldo il recupero effettuato nella zona a Nord Ovest dell’Isola di Levanzo. Il reperto, individuato nel mese di Aprile 2017 sempre da un team di subacquei GUE, è stato recuperato con una operazione di notevole difficoltà sia per la profondità (82 metri) che la presenza di forti correnti, dai subacquei della GUE (Global Underwater Explorer) con il coordinamento dei tecnici della Soprintendenza del Mare. Per la prima volta, sia l’individuazione che il recupero di un rostro viene effettuato direttamente con l’intervento dell’uomo sul fondale; i precedenti ritrovamenti e recuperi sono stati infatti effettuati utilizzando indagini strumentali e sistemi di recupero meccanici. E’ stato inoltre recuperato un elmo romano del tipo Montefortino che si aggiunge agli altri ritrovati nelle campagne precedenti condotte in collaborazione con la società statunitense RPM Nautical Foundation.

Egadi 2017 Il Team Del Recupero Del 12° Rostro Della Battaglia Delle Egadi Photo Salvo Emma

Ad aprile le indagini avevano portato, ad 80 metri di profondità, nei fondali a nord – ovest dell’isola di Levanzo, alla scoperta del  12° rostro pertinente la Battaglia delle Egadi. Una spedizione frutto di una collaborazione internazionale tra la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e la GUE – Global Underwater Explorer, che ha effettuato immersioni nell’area già oggetto di ritrovamenti negli scorsi anni da parte della RPM Nautical Foundation. Il team della GUE, sotto il coordinamento scientifico della Soprintendenza del Mare, aveva effettuato con due squadre di subacquei immersioni esplorative su batimetriche che andavano dai 75 ai 90 metri. Dopo avere documentato il rostro “Egadi 9” già individuato nel 2012 dalla RPM Nautical Foundation e in attesa di recupero, la ricerca era continuata in maniera sistematica sullo stesso areale dove era stato rinvenuto il nuovo rostro. Il reperto in bronzo, si trovava adagiato sul fondo e si presentava integro e in ottime condizioni. A pochi metri dal rostro era stato individuato un elmo in bronzo del tipo Montefortino che si va così ad aggiungere agli altri otto ritrovati e recuperati nelle precedenti campagne di ricerca. E’ stato quindi effettuato dai subacquei il posizionamento dei reperti e la documentazione video fotografica. Inoltre per la prima volta i fotografi della Global Underwater Explorer hanno realizzato una fotogrammetria tridimensionale del rostro nel luogo di ritrovamento.

I Subacquei Della GUE Che Hanno Effettuato Il Ritrovamento E Il Recupero Del Rostro Photo Salvo Emma

Si è ottenuto quindi un modello 3D ad alta risoluzione di grande impatto scenografico ma di notevole utilità per le prime analisi scientifiche. La perfetta sinergia tra la Soprintendenza del Mare e la GUE – Global Underwater Explorer continua a dare risultati eccellenti. Già nel 2014 e nel 2015 da questa collaborazione sono arrivati notevoli risultati dalle esplorazioni effettuate alle Isole Eolie dove sono stati indagati relitti antichi profondi nei fondali di Panarea e di Lipari.

Queste ultime scoperte si aggiungono alle tante effettuate nel passato in questo tratto di mare tra Levanzo e Marettimo che hanno permesso di localizzare esattamente il sito in cui si combatté una delle più grandi battaglie navali dell’antichità per numero di partecipanti, circa 200 mila, tra i Romani, guidati da Gaio Lutazio Catulo, e i Cartaginesi, capeggiati da Annone, e che, oltre a chiudere a favore dei primi la lunga e lacerante Prima Guerra Punica, sancì la supremazia di Roma su Cartagine. Sono tornati alla luce autentici frammenti di storia antica in forma di dodici rostri bronzei di antiche navi da guerra, nove elmi bronzei, centinaia di anfore e reperti di uso comune.

Il Rostro Egadi 12 Appena Recuperato Dai Fondali Di Levanzo Photo Salvo Emma

La campagna di ricerche Egadi 2017 è condotta dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana e dalla GUE – Global Underwater Explorer, in collaborazione con l’Ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica, il Comune di Favignana e l’Area Marina Protetta Isole Egadi.

FONTE: Soprintendenza del Mare

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Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

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