Il 31 agosto del 12 d.C. ad Anzio nasce Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico, meglio conosciuto con il soprannome di Caligola. La Caligola è una “piccola caliga”, la calzatura dei legionari; questo affettuoso soprannome gli venne dato in giovane età dai soldati del padre, ma non voleva che si usasse.
Il suo impero fu relativamente breve, durò dal 37 d.C. al 41 d.C., ed è ricordato più per le sue folli stravaganze, ampliate ancor più da una storiografia a lui ostile, che per un buon governo. Inizialmente fu ben voluto sia dall’esercito che dalla plebe; l’imperatore si appoggiò al consenso dei pretoriani e della popolazione di Roma organizzando grandi spettacoli, ambiziosi progetti edilizi e facendo grandi donazioni, non pensando però che da lì a poco si sarebbero esaurite le risorse finanziarie lasciate da Tiberio.
Diverso era l’atteggiamento del senato, molto più cauto e freddo, ampiamente documentato dallo storico filo senatore Svetonio che lo descrive come un folle tiranno, poco incline al governo dell’Impero e preoccupato solo ad acquisire maggior potere personale. Tra gli aneddoti che si raccontano, Caligola nominò come senatore il proprio cavallo Incitatus nel Senato di Roma, e tale gesto fu visto come una pazzia assoluta, un affronto, ma il suo decreto di nomina esprimeva una non certo sottile critica verso la classe senatoria. Le fonti imputano alla malattia mentale una certa inclinazione verso il dispotismo orientale che causò anche una vasta ondata di esecuzioni, di cui cadde vittima anche il prefetto del pretorio Macrone. In politica estera si ricorda in particolare un conflitto nato con gli Ebrei, ben documentato dalla storiografia, in cui Caligola per affermare la sua divinità, fece richiesta di porre una sua statua all’interno del Tempio di Gerusalemme, suscitando le proteste della popolazione che considerava questo gesto offensivo e sacrilego. La richiesta dell’imperatore aveva risvegliato i violenti conflitti tra Ebrei e Greci nelle città della Giudea e dell’Oriente.
Nel gennaio del 41 d.C. cadde vittima di una congiura ordita dai pretoriani. La sua morte evitò lo scoppio di un sanguinoso conflitto in Giudea, ponendo fine agli scontri nelle città orientali. Sappiamo molte informazioni riguardo questi eventi dallo storico Flavio Giuseppe ( il quale ricevette da Vespasiano la cittadinanza romana e scrisse in greco una narrazione della storia degli Ebrei e del loro rapporto con i sovrani ellenistici e con Roma) e dal filosofo ebreo di Alessandria Filone, che ne ha lasciato un resoconto di propria mano.
Il breve principato di Caligola rappresentava un campanello di allarme di quello che il potere imperiale sarebbe potuto diventare dopo Augusto, cioè terreno fertile per personaggi autocratici e con tendenze assolutistiche.