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Solstizio d’inverno: il sole si allinea ai templi di Karnak, Hatshepsut...

Nel giorno del solstizio d’inverno si hanno meno ore di luce, ma questo particolare momento astronomico segna anche l’inizio della stagione fredda, dell’inverno appunto, e rappresenta anche l’inizio della risalita del sole il quale, da lì in avanti, ci regalerà ogni giorno un po’ più luce. Per questo, sin dalla preistoria, in tutto il mondo e in tutte le epoche, sono state realizzate opere orientate verso il punto in cui sorge il sole in questo particolare giorno. Questo significativo fenomeno astronomico non poteva passare inosservato lungo le sponde del Nilo, infatti, dallo studio condotto dal dott. Juan Belmonte dell'Istituto Astrofisico delle Canarie su 650 templi egizi, è emerso che la maggior parte dei monumenti e siti archeologici sono stati progettati per celebrare gli eventi celesti, in particolar modo l'alba sugli equinozi e sui solstizi. Scopriamo cosa succede nei templi di Karnak, Hatshepsut e Qasr Qarun.

La Mano di Irulegi: messaggio dal popolo più antico d’Europa

Un eccezionale rinvenimento archeologico, a lungo desiderato dalla comunità scientifica e, in particolare, dagli studiosi della cultura basca, ha finalmente fornito nuovi straordinari dati...

LE LACRIME DI RA – L’apicoltura e l’importanza delle api nell’antico...

"Il dio Ra pianse, le lacrime scese dai suoi occhi caddero a terra e si trasformarono in api. Le api fecero il loro alveare e si operarono con i fiori di ogni pianta per produrre miele e cera. Così anche il miele e la cera d’api fuoriuscirono dalle lacrime di Ra". Questa iscrizione proveniente da un antico papiro egiziano (Salt 825) ci racconta di come gli Egizi credevano che le lacrime generate dal pianto del dio sole Ra si trasformassero in api mentre colpivano la terra e di come il miele e la cera erano stati quindi associati alle lacrime del dio. Le api, per ciò, erano considerate sacre, un dono di Ra in persona, il quale aveva conferito loro un aspetto prezioso non solo per come queste contribuivano con la loro produzione all’economia e al benessere della società egizia, ma anche perché erano teologicamente importanti. Proprio per questo motivo il miele era utilizzato anche nei rituali di morte, perché, oltre che conferire al defunto un incarnato dorato come d’oro era la pelle degli dei, si riteneva che fosse realmente sacro.

Idi di marzo 44 a.C.: “Tu quoque, Brute, fili mi”

Era il 15 marzo del 44 a.C. quando Cesare pronunciò, prima di cadere, le sue ultime più famose parole: “Tu quoque, Brute, fili mi”. Alle idi di marzo, in largo Argentina, dove duemila anni fa si trovava la Curia di Pompeo, sede provvisoria del Senato distrutto dopo un incendio, accadde uno degli omicidi più efferati della storia. Nell’opera “De vita Caesarum”, Svetonio racconta l’episodio dell’assassinio di Giulio Cesare, un evento tragico preceduto da numerosi prodigi che, se capiti, forse avrebbero evitato l’efferato delitto.

Il mito di Leda e il cigno

Leda era la bellissima regina di Sparta, figlia di Testio, sposa del re Tindaro e madre di Clitemnestra, futura moglie di Agamennone e di Elena, per la cui bellezza scoppiò la guerra di Troia. Il mito racconta che Zeus innamoratosi perdutamente della giovane, per poterla vedere scese dall’Olimpo per raggiungere la vetta del monte Taigeto.

La battaglia di Isso

Il 333 a.C. rappresenta una data importante per la storia greca; nel mese di novembre infatti l’esercito di Alessandro Magno sfidò quello del Gran Re di Persia, Dario III, nella famosa battaglia di Isso.