4 novembre 1922: scoperta la tomba di Tutankhamon

Dopo sei lunghe e pressoché infruttifere stagioni di scavo lo sconforto era ormai sovrano nella Valle dei Re. Howard Carter e, soprattutto, il suo “sponsor” George Edward Stanhope Molyneux Herbert, V conte di Carnarvon, stavano davvero perdendo ogni speranza di trovare qualcosa nella Valle. Era dal 1914 che il finanziatore inglese aveva acquistato le concessioni di scavo dall’allora direttore del Servizio delle Antichità Gaston Maspero senza aver avuto successo. Stavano per dichiararsi sconfitti e destinare altrove le loro attenzioni in cerca di fortuna, quando un colpo di zappa cambiò il corso della storia.

La stele di Rosetta, un reperto famoso, ma fu davvero così...

Oggi ricorre l’anniversario della scoperta della celebre Stele di Rosetta, nei modi e nei tempi che ormai sono noti a tutti. Quello che forse ai più sfugge è il tempo intercorso tra la scoperta della Stele – correva l’anno 1799 – e la scoperta del sistema che stava alla base della scrittura gergoflica, avvenuta nel 1822. Ben 23 anni duranti i quali la Stele di Rosetta respinse tutti i tentativi di traduzione messi in atto da studiosi di primordine, quanto da improvvisati esperti. L’unico testo che fu tradotto fin da subito, quello greco, non portò nessun beneficio al tentativo di traduzione, benché nella sua parte finale affermasse che lo stesso testo era stato trascritto in geroglifico, demotico e greco appunto. Qui di seguito propongo il capitolo che scrissi nel libro “La Stele di Rosetta e il Decreto di Menfi” di Alberto Elli, dove curai l’approfondimento storico, affinché la storia della decifrazione dei geroglifici da parte di Champollion non venga banalizzata dalla presenza ingombrante della Stele di Rosetta, che in questa corsa alla decifrazione ebbe il solo merito di riaccendere l’interesse degli studiosi intorno a questa misteriosa scrittura.

A Saqqara scoperto un laboratorio per l’imbalsamazione e circa 35 mummie

Circa 35 mummie, 5 sarcofagi 4 dei quali ancora sigillati, oli per la mummificazione conservati in vasi che riportano inscritti i nomi delle sostanze ivi contenute, una maschera in argento dorato (la prima ad essere scoperta in una tomba privata dell’antico Egitto dal 1939) e molto altro è ciò che stato scoperto a sud della piramide di Unas, nella necropoli di Saqqara. La notizia della scoperta di oggetti per l’imbalsamazione e di un numero considerevole di mummie era già trapelata i giorni scorsi mettendo in fermento media e appassionati dell’antico Egitto, ma con la conferenza stampa internazionale rilasciata dal Ministero delle Antichità egiziano ora ne sono emersi i dettagli. Scopriamoli in questo nuovo articolo.

Vivere a Pompei. Le donne

Pur se nella società romana il matrimonio e la maternità erano considerati lo scopo principale di una donna, le donne romane e nello specifico anche a Pompei conducevano, incredibilmente per l’epoca, una vita che permetteva loro di partecipare a molti momenti sociali della città e di svolgere attività che oggi noi chiameremmo “imprenditoriali”. Sfatando il falso mito dell’ignoranza femminile molte donne, e non solo quelle dei ceti elevati, ricevevano una certa istruzione che non si limitava solamente alla formazione di base. Già a partire dal IV secolo a.C. dovevano essere presenti centri “pubblici”, gestiti da maestri itineranti, a cui potevano accedere sia ragazzi che ragazze che non potevano permettersi precettori privati, così come invece si usava nelle famiglie benestanti.

Le Cube di Sicilia: Edifici di culto a pianta centrale in...

La Sicilia, per la sua particolare posizione geografica, ha rappresentato in varie epoche e per molti popoli il centro nevralgico del Mediterraneo: nodo di passaggio e di scambi commerciali, luogo di incontri o di scontri, sicuro rifugio per perseguitati ed esuli, punto di partenza per spedizioni militari, terra fertile e amena. Inevitabilmente essa ha finito per assorbire le culture, gli usi, i costumi e gli stili artistici che vi sono approdati insieme con i molti stranieri che qui si sono avvicendati nel corso dei secoli. E, come un grande crogiolo, ha fuso tutti questi elementi, riplasmandoli in maniera nuova e originale.

Vaso François: una storia nella storia ed una preziosa eredità

Estratto da MediterraneoAntico Magazine, Anno 2015, Numero 1 Quando mi è stato proposto di scrivere un articolo sul Vaso François ho accettato con grande entusiasmo...