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La chioma di Berenice: il mito, la storia e l’opera

Passeggiando sotto un cielo stellato, oppure sdraiati su un plaid a contemplare le stelle, abbiamo tutti ammirato l’immensità del cielo e il suo sconfinato splendore senza sapere, probabilmente, che molte delle costellazioni che illuminano il firmamento narrano una storia, un mito, una leggenda. Probabilmente non vi siete mai soffermati a fissare la piccola costellazione a cui è agganciata la bellissima storia d’amore che sto per narrarvi, ma di sicuro avrete visto le sue stelle senza sapere che avevano un nome e una storia. Quello che sto per proporvi è uno dei racconti più romantici e commoventi che ci è stato tramandato dall’antichità e ci porta in Egitto, al tempo in cui, nel III secolo a.C., Le Due Terre erano governate da Tolomeo III Evergete e sua moglie Berenice II. Sono proprio i due sovrani i protagonisti della nostra storia!

Solstizio d’inverno: il sole si allinea ai templi di Karnak, Hatshepsut...

Nel giorno del solstizio d’inverno si hanno meno ore di luce, ma questo particolare momento astronomico segna anche l’inizio della stagione fredda, dell’inverno appunto, e rappresenta anche l’inizio della risalita del sole il quale, da lì in avanti, ci regalerà ogni giorno un po’ più luce. Per questo, sin dalla preistoria, in tutto il mondo e in tutte le epoche, sono state realizzate opere orientate verso il punto in cui sorge il sole in questo particolare giorno. Questo significativo fenomeno astronomico non poteva passare inosservato lungo le sponde del Nilo, infatti, dallo studio condotto dal dott. Juan Belmonte dell'Istituto Astrofisico delle Canarie su 650 templi egizi, è emerso che la maggior parte dei monumenti e siti archeologici sono stati progettati per celebrare gli eventi celesti, in particolar modo l'alba sugli equinozi e sui solstizi. Scopriamo cosa succede nei templi di Karnak, Hatshepsut e Qasr Qarun.

Sine nomine: il nome segreto di Roma

Era consuetudine comune nell'antichità non rivelare il vero nome della città: questo è stato il caso di Roma, il cui nome segreto, quando rivelato, fu pagato ad un costo altissimo, quello della vita. Fu il caso del tribuno della plebe Quinto Valerio Sorano che, in un periodo turbolento della storia della res publica romana, quello della guerra civile tra Caio Mario e Lucio Silla, fu condannato alla pena capitale per aver rivelato, nella sua opera “Epoptides” ("I misteri svelati"), il nome segreto di Roma (altre fonti sostengono che il vero motivo della sua esecuzione consistesse nella sua vicinanza politica a Mario), che avrebbe potuto essere nominato impropriamente dai nemici di Roma tramite il rituale dell'evocatio.

Merida: in una sepoltura di epoca romana un cosmetico per il...

Dopo anni dalla sua scoperta, un gruppo di ricercatori del Consorcio Ciudad Monumental de Mérida, dell'Università di Granada (UGR) e dell'Istituto dei Beni Culturali di Spagna ha condotto uno studio su un contenitore per il trucco di epoca romana trovato in Spagna, risalente per la precisione al I secolo d.C.

L’Epopea di Gilgamesh

L'Epopea di Gilgamesh. Si tratta della più ampia e complessa tra le opere letterarie tramandateci dagli Assiri-Babilonesi. Composta in origine da circa tremila versi (quelli conservati sono poco più di duemila), essa supera di molto l’altra grande composizione giuntaci, l’Enuma Elish, che conta solo un migliaio di versi. È concordemente ritenuta dagli studiosi la prima vera epopea dell’umanità. Secondo il parere del grande assiriologo Giovanni Pettinato, essa è “paragonabile per ampiezza di respiro, per forte drammaticità e profonda maturità, alle grandi composizioni divenute patrimonio di tutte le genti, quali l’Iliade e l’Odissea di Omero, la Divina Commedia di Dante e il Faust di Goethe”.

Il Decreto di Canopo

Il decreto è stato emesso a Canopo nel 238 a.C., sotto Tolomeo III Evergete I e la moglie Berenice II. Il preambolo iniziale, più breve che non negli altri decreti, loda la pietà della coppia regale e i benefici da essa accordati ai templi; in particolare, vengono ricordate la campagna asiatica che ha portato al recupero delle statue sacre depredate a suo tempo dai Persiani e le misure prese per alleviare le conseguenze di un periodo di carestia dovuto alla crescita insufficiente della piena del Nilo. La parte principale del decreto riguarda, invece, tre provvedimenti: il primo concerne l’aumento a cinque del numero delle tribù sacerdotali, con l’aggiunta di una nuova tribù dedicata agli “Dei Evergeti”, ossia proprio a Tolomeo III e Berenice II; il secondo è la ben nota riforma del calendario, con l’introduzione dell’anno bisestile, ogni quattro anni; e infine l’istituzione di un culto particolare per la defunta principessa Berenice.