Effettuata TAC alla testa di una mummia conservata nel Museo archeologico...
Una testa di mummia, appartenente ad un giovane dell’Antico Egitto, è stata recentemente analizzata tramite Tomografia Computerizzata presso l’Ospedale San Matteo di Pavia oltre l’orario...
Tiglath Pileser I. Annali
Gli Annali di Tiglath-Pileser I, fondatore del primo e vero impero assiro, contengono la narrazione degli eventi militari del regno, fino all’anno IV-V; essi furono scritti su quattro prismi ottogonali uguali, sepolti poi ai quattro angoli del grande tempio di Adad ad Assur. Tiglath-Pileser I è anche il primo fondatore di una biblioteca di cui conosciamo il nome. Tra le rovine del tempio di Assur nella città di Assur, gli archeologi hanno trovato numerose tavolette, parte di una biblioteca che risulta essere stata messa insieme durante il regno di Tiglath-pileser I, forse quando era ancora principe ereditario.Ad essa possono essere attribuite, con un buon grado di certezza, circa cento opere. La collezione è stata continuata da Tukultī-Ninurta II (890-884 a.C.), anche se i dati archeologici di cui disponiamo al riguardo sono limitati.
Il Canto del mattino o Inno del risveglio a Edfu
Nel grande tempio di Edfu, dedicato al culto del dio falco Horus, durante l’ufficio del mattino delle feste solenni - ufficio che sostituiva, a intervalli regolari e frequenti il semplice servizio giornaliero - i sacerdoti coristi eseguivano il Canto del mattino, per propiziare il risveglio del dio dopo il sonno della notte. Il testo del canto si trova inciso, con tutta la magnificenza che conveniva a uno dei maggiori templi d’Egitto, sulla facciata esterna del santuario centrale. Ne riassumo, qui di seguito, la descrizione data da Maurice Alliot.
Una testa lignea emerge dalle sabbie di Saqqara
Le scoperte nella zona archeologica di Saqqara ad opera della missione franco-svizzera dell’Università di Ginevra continuano a susseguirsi senza tregua. Dopo il pyramidion appartenuto alla regina Ankhesenpepi II e la sommità di un obelisco, sempre intitolato alla regina, scoperti a distanza di appena una settimana l’uno dall’altro solo pochi giorni fa, ecco riemergere dalle sabbie una raffinatissima testa di legno dai tratti femminili.
Celebrazioni belzoniane all’Italian Cultural Institute – Italian Archaeological Centre del Cairo
Quest’anno cadono diversi bicentenari legati alla figura del grande esploratore italiano Giovanni Battista Belzoni, e l’Italian Cultural Institute – Italian Archaeological Centre del Cairo non poteva non omaggiare il nostro connazionale conosciuto in tutto il mondo per le sue impressionanti scoperte con delle celebrazioni in suo onore. E’ infatti prevista per domani una giornata dedicata al Belzoni dal tema “Unveiling and saving Abu Simbel. Giovanni Battista Belzoni and the Italian engagement” dove, tra symposium ed esposizioni, il Centro svelerà tutto quel che c’è da sapere su Belzoni e il tempio di Abu Simbel, dalla sua scoperta al suo salvataggio dalle acque del lago Nasser, operazione che vide impegnata anche la nostra nazione.
La scoperta della tomba di Sethi I
Venerdì 17 settembre 1817: il piccolo gruppo di indigeni che dal giorno precedente aveva iniziato a scavare ai piedi di un pendio scosceso nel piccolo ramo laterale della Valle dei Re continuava senza convinzione il lavoro sotto l’occhio attento del loro capo, Giovanni Belzoni, che li osservava senza mai perderli d’occhio dall’alto dei suoi due metri d’altezza. Alla fine della seconda giornata di scavo gli operai avevano asportato altri tre metri di ciottoli e ghiaia quando, verso sera, si imbatterono con grande sorpresa in un blocco di roccia compatta che sembrava l’architrave di una porta. L’indomani mattina, il 18 ottobre, in quello che Belzoni definì «il giorno più bello della mia vita», gli scavi misero alla luce l’ingresso di una tomba.