Deir el-Medina 2.0. Un riesame della storia del sito alla luce...
In occasione del centenario della concessione archeologica francese nel villaggio degli operai di Deir el-Medina, il dottor Cédric Gobeil, il direttore responsabile dell’IFAO a Deir el-Medina e direttore della Missione Archeologica Francese, lunedì 18 dicembre, alle ore 18, terrà una conferenza nelle sale del Museo Egizio di Torino. Il dott. Gobeil farà un’analisi delle principali attività svolte durante le passate stagioni e metterà in evidenza le scoperte più interessanti e più recenti avvenute alla guida del suo team dal 2011.
Il Museo Egizio sbarca in Cina. Al via una grande mostra...
Un legame particolare quello tra l’Egitto e l’Oriente asiatico, suggellato con l’organizzazione di una grande mostra in cinque tappe. “Egypt. House of Eternity” vedrà...
Sarcofagi riciclati dall’Antico Egitto
Una sorprendente ricerca su alcuni pezzi in catalogo del Fitzwilliam Museum di Cambridge, rivela che i sarcofagi dell’antico Egitto potevano essere modificati con inserti...
Celebrazioni per il 115° anniversario del Museo Egizio del Cairo
Il Museo Egizio del Cairo ha festeggiato la scorsa settimana il 115° anniversario dalla sua apertura avvenuta appunto nel 1902. Gli interventi, le mostre e non solo.
Altre statue di Sekhmet dal Tempio di Amenhotep III
Il tempio di Amenhotep III continua a stupire e a regalare altre statue della dea Sekhmet. Una collezione di 27 statue frammentate della dea leonessa è stata scoperta durante i lavori di scavo effettuati dal “The Colossi of Memnon and Amenhotep III Temple Conservation Project”, la missione archeologica egiziana-europea impegnata a Kom El-Hettan (la zona archeologica sulla riva occidentale di Luqsor) nell'area dei Colossi di Memnone, all'interno del progetto di conservazione del tempio del faraone Amenhotep III.
Il graffito ieratico del “Decreto di Horkhebi”
Sono venuto a conoscenza di questo graffito agli inizi degli anni ’80 del secolo scorso, leggendo lo splendido libro di Paul Barguet sul tempio di Amon a Karnak1. Mi sono subito procurato il facsimile del graffito, eseguito dal Mariette (MARIETTE 1875), e la sua prima trascrizione geroglifica a opera dello Spiegelberg (SPIEGELBERG 190). Inoltre, nei miei viaggi in Egitto, allora ben più frequenti di adesso, non mancavo di andare a vederlo (a quei tempi l’accesso alla zona era consentito!). Ne avevo tentato anche una prima traduzione, che ho ultimamente riscoperto nei miei quaderni di appunti e che ha risvegliato il mio mai sopito interesse per i graffiti. E così, facendo altre ricerche in Rete, ho visto che esso era stato fatto oggetto di
studio da altri egittologi, dei quali, nei limiti del possibile, mi sono procurato i lavori. Pertanto, presento ora qui il testo e la traduzione del graffito, sperando di fare cosa gradita ai tanti amanti dell’antico Egitto. I due studi principali, ai quali mi sono costantemente riferito, sono quello di Günter Vittmann (VITTMANN 202), che ha presentato una nuova edizione in facsimile, con trascrizione, traduzione e lungi commentario
filologico, e di Elizabeth Frood (FROOD 2010).


















