Nel Delta nord orientale del Nilo, a San Al-Hagar, nel governatorato di Sharqiya, si trova l’area archeologica dell’antica Tanis, un sito molto significativo che ospita una vasta collezione di statue e templi, tra i quali da annoverare ci sono quelli dedicati alla dea Mut, al dio Horus ed al dio Amon.
E’ proprio durante i lavori per trasformare il sito in un museo a cielo aperto che gli archeologi si sono imbattuti in una stele del Nuovo Regno con rappresentato Ramesse II (1279-1213 a.C.).
Il blocco ritrovato è scolpito su granito rosso e raffigura il grande faraone della XIX dinastia mentre presenta delle offerte ad un’antica divinità egizia non ancora ben identificata.
Mostafa Waziri, segretario generale dello SCA (Consiglio Supremo delle Antichità), ha sottolineato il fatto che nonostante diverse missioni straniere hanno lavorato in passato al sito (tra di esse anche una missione francese che ha operato qui sin dalla metà del diciannovesimo secolo), questo non è mai stato completamente scavato, così, questa scoperta, incoraggerà di certo il Ministero delle Antichità ad avviare un nuovo progetto di sviluppo con il proposito di valutare al meglio le possibilità di far riemergere altro materiale, salvare il sito archeologico dall’incuria e conservare i suoi monumenti.
Tanis era una città nell’antico Egitto risalente al Terzo Periodo Intermedio che fungeva da centro religioso parallelo a Tebe ed era la capitale del Basso Egitto. Anche se fondata durante la XX dinastia, non è mai emersa nessuna prova archeologica che dati il sito ad un periodo anteriore al regno di Psusenne I (1039-991 a.C., XXI dinastia), ma sono molti gli studiosi pensano che la sua origine sia da cercare nel tardo Nuovo Regno. La costruzione di Tanis molto probabilmente fu dovuta per il prosciugamento del ramo del Nilo che passava per Pi-Ramesse, il che costrinse la popolazione a cercare un’altra zona con accesso all’acqua. Nell’edificare la città vennero usati materiali di reimpiego prelevati dalla vicina Qantir, l’antica Pi-Ramesse, cosa che fece confondere i primi esploratori approdati nella zona che, trovando resti attribuiti a Ramesse II, furono convinti di aver scoperto la città voluta dal famoso faraone.
Source: MoA