Egitto: scoperte a Minya 2 camere funerarie di dignitari dell’XI dinastia

La missione archeologica egiziano-australiana della Macquarie University (Sidney), guidata dal Dott. Naguib Kanawati, ha scoperto le camere funerarie di due personaggi dell’élite del Medio Regno di nome Ramushenty e Baqet II. La scoperta è avvenuta durante i lavori di pulizia svolti all'interno delle due tombe nella necropoli di Beni Hassan nel Governatorato di el-Minya, nel Medio Egitto.

Scoperti ad Eliopoli un colosso di Ramesse II e un busto...

La missione archeologica tedesco-egiziana che sta lavorando a Matariya, la vecchia Heliopolis, l’antica Iunu (o come traslitterato Iwnw), ha portato alla luce due statue ramessidi nell’area di Souq al-Khamis. Le statue, scoperte in un pozzo sommerso da una falda acquifera ad un metro di profondità, sono state trovate in frammenti nelle vicinanze del tempio voluto da Ramesse II. Una statua, scolpita in pietra calcarea, rappresenta Seti II. Il frammento corrisponde alla parte superiore della scultura, misura 80 centimetri di altezza e presenta i tratti del viso davvero delicati. Nella parte dorsale sono evidenti delle iscrizioni parzialmente leggibili, mentre sulla spalla destra è inciso il cartiglio che racchiude il suo nome. L’altra statua è in quarzite e a giudicare dalle proporzioni dei frammenti ritrovati dovrebbe essere un colosso di circa 8 metri (base compresa) probabilmente dedicato alla figura di Ramesse II.

Un “mastro dell’oro” di 3400 anni fa sepolto lungo il Nilo

Sull’isola di Sai, un’isoletta formatasi lungo il tratto del Nilo che attraversa il Sudan settentrionale, è stata scoperta una tomba di 3.400 anni fa contenente i resti di più di una dozzina di persone probabilmente mummificate; tra di esse un “mastro dell’oro”. Nell’isola nubiana, che ospitava un insediamento egizio, era attiva infatti una miniera d’oro.

Il villaggio operaio di Deir el-Medina

Il villaggio operaio di Deir el-Medina L’organizzazione del lavoro: gli scribi della tomba. Nello scorso studio sono state tratteggiate le figure dei guardiani della tomba e...

Di un volumetto di Ippolito Rosellini

Nel volumetto "Un Bassorilievo-Egiziano nella Galleria di Firenze", edito nel 1826, Ippolito Rosellini affrontò la traduzione del testo di un bassorilievo policromo proveniente dalla tomba di Ptahmose a Menfi (XIX dinastia). Il bassorilievo presenta due sposi seduti che ricevono adorazione e offerte da parte dei figli. Il soggetto del reperto fu anche il motivo che portò Rosellini a scrivere il volumetto: un dono nunziale.

Tomografia computerizzata getta nuova luce sulla collezione egizia del Civico Museo...

Martedì 15 marzo alcuni reperti inediti della collezione egizia del Museo Civico Archeologico di Bergamo sono stati sottoposti a Tomografia Computerizzata: si tratta di alcuni frammenti di mummia umana e nello specifico una mano sbendata, un dito e un piede parzialmente sbendati, e una mummia animale, identificata come quella di un piccolo volatile.