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La musica nell’antica Kemet

La musica in Egitto ebbe origini così remote da rendere la terra del Nilo una delle prime civiltà in cui si hanno testimonianze musicali. La musica, così come la danza, era molto importante; scrittori e filosofi dell’antica Grecia ci hanno tramandato notizie che sottolineano il ruolo fondamentale che questa aveva nella civiltà egizia. Secondo Platone gli antichi Egizi studiavano fin da ragazzi queste due discipline e l’interesse sviluppato per queste due arti era dovuto agli effetti benefici che avevano sul corpo e sull’anima di ogni individuo. Plutarco sosteneva pure che la musica fosse un dono del dio Thot al popolo egiziano.

Il Climate Change ha già colpito in passato? Ittiti, Maya e...

Lo scorso 8 febbraio, un team di ricercatori della Cornell University di Ithaca, coordinato dal prof. Sturt Manning, ha pubblicato sulla rivista Nature i...

Egitto: scoperti 20 silos per il grano a Kom Ombo del...

Governatorato di Assuan, sponda orientale del Nilo: una missione congiunta austro-egiziana, diretta da Irene Forstner-Müller ha scoperto un centro amministrativo risalente al Primo Periodo...

Ushabty di Pa-di-ni-udjit, figlio di Setcher-ir-dis

Questo tipo di ushabty è definito “saitico” perché presenta una serie di elementi iconografici e caratteristiche tecniche ben precise e ben identificabili, riconducibili all’epoca Saitica (XXVI dinastia) che perdureranno, pur con qualche evoluzione stilistica, fino al periodo tolemaico.

El-Lisht: scoperta una tomba elitaria di 4000 anni fa

La missione archeologica egiziano-americana attiva nella zona di el-Lisht ha scoperto una tomba scavata nella roccia risalente a 4000 anni fa e situata a circa 300 metri a nord-est della piramide del faraone Senusert I, sovrano della XII dinastia che governò le terre d’Egitto dal 1964 a.C. al 1919 a.C. e conosciuto ai più con il nome di Sesostri I.

“Lo sguardo dell’antropologo”: un nuovo allestimento per esplorare le connessioni tra...

La mostra, realizzata in collaborazione con il Museo di Antropologia dell’Università di Torino, restituisce al pubblico una parte della collezione dell’istituto universitario, chiuso dal 1984. Dopo la riapertura al pubblico delle proprie sale, il Museo Egizio riprende anche l’attività espositiva temporanea: da domani, sabato 13 giugno, e fino al 15 novembre, la visita della collezione egittologica viene arricchita da "Lo sguardo dell'antropologo”, una piccola mostra allestita in una sala del primo piano e realizzato dai curatori del Museo Egizio in collaborazione con il Museo di Antropologia ed Etnografia dell'Università di Torino (MAET). La mostra nasce dall’intento di mettere in dialogo le collezioni dei due musei, proponendo una riflessione sulle modalità con cui la cultura scientifica europea, tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX, percepiva e classificava i suoi “altri”. Un progetto che mira a ricostruire i rapporti tra egittologia e antropologia, individuando prospettive di ricerca e possibili aree di collaborazione futura.