St Wrt Egyptian – La grande donna egiziana dall’antichità ad oggi...
Non c’è che dire, marzo, in Egitto, è proprio il mese tinto di rosa. Infatti oggi, 16 marzo, nella terra dei faraoni si celebra la festa della donna e il 21, primo giorno di primavera, si omaggiano le mamme. Per la duplice occasione il Museo Egizio del Cairo ha organizzato per domenica 19 marzo una giornata interamente dedicata alla donna, al suo ruolo nella società dall’antico Egitto ai giorni d’oggi. Con “St Wrt Egyptian”, il nome dell’evento, sarà possibile partecipare ad un tour guidato serale che tratterà i temi che ruotavano intorno al mondo delle donne nell’antico Egitto e interverranno anche due grandi ospiti di nazionalità egiziana che rappresentano il modello di imprenditorialità al femminile in Egitto: la Signora Rania Yahya, membro del Consiglio Nazionale per le Donne, la quale ha lanciato una campagna di sensibilizzazione in cui invita le donne a rompere le mura del carcere in cui si sentono intrappolate e rinchiuse, e il Capitano Magda Malek, la prima donna pilota egiziana al comando di un Boeing 777-300. L’iniziativa fa parte delle attività offerte dal Museo Egizio che, nel trattare i vari argomenti legati alla civiltà egizia, svolge un’opera di sensibilizzazione verso la cultura del proprio paese e verso i problemi sociali.
Missione Egitto 1903-1920: il Museo Egizio scava nel suo passato
“Dedicare una mostra temporanea alla Missione Archeologica Italiana (M.A.I) e alla figura di Ernesto Schiaparelli che ne fu il fondatore, significa rendere omaggio a uno degli elementi costituivi dell’identità del Museo Egizio. La costruzione identitaria è un processo complesso in cui è imprescindibile guardare alla propria storia e confrontarsi con essa. Questa esposizione non è dunque un mero approfondimento di un segmento della storia del Museo ma è la sottolineatura di uno degli aspetti che reputiamo fondamentali per la vita dell’Egizio: il lavoro di scavo.”
Scoperti ad Eliopoli un colosso di Ramesse II e un busto...
La missione archeologica tedesco-egiziana che sta lavorando a Matariya, la vecchia Heliopolis, l’antica Iunu (o come traslitterato Iwnw), ha portato alla luce due statue ramessidi nell’area di Souq al-Khamis. Le statue, scoperte in un pozzo sommerso da una falda acquifera ad un metro di profondità, sono state trovate in frammenti nelle vicinanze del tempio voluto da Ramesse II. Una statua, scolpita in pietra calcarea, rappresenta Seti II. Il frammento corrisponde alla parte superiore della scultura, misura 80 centimetri di altezza e presenta i tratti del viso davvero delicati. Nella parte dorsale sono evidenti delle iscrizioni parzialmente leggibili, mentre sulla spalla destra è inciso il cartiglio che racchiude il suo nome. L’altra statua è in quarzite e a giudicare dalle proporzioni dei frammenti ritrovati dovrebbe essere un colosso di circa 8 metri (base compresa) probabilmente dedicato alla figura di Ramesse II.
La porta dei sacerdoti. I sarcofagi egizi da Deir El-Bahari
La mostra espone i preziosi reperti provenienti dalla Collezione Egizia del Musées Royaux d’Art et d’Histoire di Bruxelles col proposito di riportare il visitatore al tempo dell’Antico Egitto, quando i Sacerdoti del tempio di Amon dominavano l' Egitto meridionale.
Tirocini formativi al Museo Egizio di Torino per gli studenti dell’Università...
Il più antico insegnamento universitario di Egittologia (Pisa) e il più antico Museo Egizio (Torino) proseguono e rinsaldano i rapporti di collaborazione didattico-scientifica avviati già nel 2014 con una convenzione quadro tra le due istituzioni. L’accordo ha già dato vita a una borsa di dottorato e un assegno di ricerca, che la Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino ha finanziato al Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere su temi di ricerca egittologica di interesse comune, sotto la supervisione della professoressa Marilina Betrò.
L’Egitto in salotto. La collezione Grimellini e il gusto moderno per...
Il MANN prosegue il suo risveglio schiudendosi a nuove ed eterogenee mostre, proponendo pezzi curiosi e affascinanti unici nel loro genere: è il caso della collezione Grimellini uno scrigno di tesori a tratti bizzarri.