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Il 16 agosto del 1972 venivano ritrovati i Bronzi di Riace

Era il 16 agosto del 1972, quando un sub di nome Stefano Mariottini nelle acque di Riace ,in Calabria, fece una delle scoperte più importanti degli ultimi decenni per l’archeologia subacquea. La prima cosa che vide fu un braccio , l’intero recupero però avvenne tra il 21 e il 22 di agosto ad opera del Carabinieri del nucleo sommozzatori, mediante l’utilizzo di un pallone, gonfiato con l’aria delle bombole. Di cosa parliamo? Di due celebri bronzi. I Bronzi di Riace.

Rientra al Museo di Reggio Calabria il celebre Cavaliere di casa...

È un rientro voluto e atteso da tempo quello del Cavaliere Marafioti all’interno del nuovo allestimento del Museo archeologico  di Reggio Calabria. Il gruppo scultoreo...

Ad Aquileia importanti scoperte archeologiche

Si sono da poco concluse ad Aquileia le due campagne di scavo archeologico che il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova ha condotto tra maggio e luglio nella città altoadriatica fondata da Roma nel 181 a.C. Nell’importante sito Unesco l’Ateneo patavino è attivo infatti con due cantieri archeologici didattici, diretti dai professori Monica Salvadori e Andrea Raffaele Ghiotto, ai quali ha preso parte anche quest’anno un valido e nutrito gruppo di studenti, specializzandi, dottori di ricerca ed altri collaboratori impegnati nelle varie fasi del lavoro sul campo e in laboratorio.

Un nuovo progetto per valorizzare l’Anfiteatro di Catania targato IBAM CNR

Da oggi operativo l’accordo firmato nei giorni scorsi a Palermo, dal Dirigente Generale del Dipartimento regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, Gaetano Pennino e dal Direttore dell’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBAM CNR), Daniele Malfitana, per il “Progetto di valorizzazione e fruizione dell’Anfiteatro romano di Catania”.

Annibale. Un viaggio

La mostra è pensata come un viaggio per immagini attraverso i luoghi percorsi dal generale e filtrati attraverso la sua personalità e la sua cultura: il pubblico è accompagnato dallo stesso Annibale (ideale voce narrante) e da grandi “cronisti” del mondo antico (come Polibio, Tito Livio, Appiano), e contemporaneo (come Giovanni Brizzi, Paolo Rumiz). I luoghi del viaggio di Annibale segnano le tappe fisiche e insieme simboliche del percorsodella mostra: prima l’Africa, poi la Spagna, il valico dei Pirenei, la Gallia, le Alpi, l’Italia settentrionale, il passaggio degli Appennini, la discesa in Puglia verso l’epica vittoria finale di Canne.

Scavi di Pompei. Continua il progetto di musealizzazione diffusa

Prosegue il progetto di musealizzazione diffusa agli scavi di Pompei, già avviata lo scorso aprile con positivo riscontro del pubblico, con la riproposizione degli arredi dei cubicola (stanze da letto) della Villa Imperiale. Questa volta il progetto si estende alla Fullonica di Stephanus (l’antica lavanderia) con il riallestimento della cucina sul modello di quello adottato un secolo prima dall’allora Soprintendente Vittorio Spinazzola e ben testimoniato dalla documentazione fotografica d’archivio. E alla Palestra grande dove trovano esposizione permanente i reperti organici, già prima nella mostra “Mito e Natura”, da poco conclusasi e qui integrati da una ulteriore sezione di reperti naturalistici provenienti da Moregine.