La Festa del Drago

Valpiana (Massa Marittima, GR) – dall’8 all’11 settembre 2022

 

L’Associazione DRAGO delle Colline Metallifere A.P.S. (Distretto Rurale Agricolo Gastronomico Organizzato) dedica il suo festival annuale alla tutela del territorio, proponendo tavoli di confronto, attività dedicate alle eccellenze culturali, manifatturiere, enogastronomiche ed alle tradizioni della Maremma. Sarà offerto al pubblico un viaggio nel cuore di una Maremma sconosciuta, quella fatta di sapori genuini, di produzioni dal sapore antico, di finestre su panorami mozzafiato e paesaggi culturali che vogliono farsi finalmente conoscere.

Paesaggio con le spighe dei grani antichi. Credits: Ass. DRAGO delle Colline Metallifere A.P.S.

La festa si articolerà in quattro giornate ricche di eventi, cibo, musica e folklore, con un occhio di riguardo alla sostenibilità ed alla valorizzazione del potenziale culturale, produttivo, storico ed archeologico dell’areale delle colline metallifere grossetane.

Durante lo svolgimento della festa avranno luogo tre convegni gratuiti con ospiti di eccellenza, quali sindaci, assessori, docenti universitari, presidenti di associazioni ed esperti di settore. Attraverso questi incontri si tenterà di fare il punto sulle prospettive di inquadramento, comprensione e potenziamento delle multiformi realtà che compongono un territorio tanto complesso, quanto sottovalutato e svilito da una fruizione superficiale da parte del turismo di massa e sporadica da parte degli stessi abitanti.

Attività legate alla lavorazione dei grani antichi. Credits: Ass. DRAGO delle Colline Metallifere A.P.S.

Ne parla la dott.ssa Sara De Sanctis, archeologa e segretaria dell’Associazione D.r.a.g.o. A.P.S. “Quello su cui vogliamo puntare l’attenzione sono sicuramente i macro-problemi che riguardano il settore ambientale e le dirette conseguenze su quello agricolo, più nel dettaglio le soluzioni che si stanno attuando a livello locale per quanto riguarda le offerte turistiche o la gestione del turismo in relazione con i cittadini, ma anche le opportunità che la cultura e l’archeologia sono in grado di offrire per la loro valorizzazione e implementazione o la risoluzione dei problemi.

L’agricoltura è la chiave della sussistenza ed è chiaro il suo ruolo all’interno dell’evoluzione dei gruppi umani. Oggi è fonte di cibo ma è anche il cardine della nostra identità, testimoniata spesso dallo scandire di architetture e paesaggi antropici e naturali, da saperi nascosti nei nostri poderi, nelle nostre storie, in gesti e produzioni che si ripetono nel tempo. Musei, parchi e siti archeologici parlano di chi ci ha preceduti e ha contribuito a creare il nostro bagaglio culturale. Valorizzarli e scoprire i legami con il mondo delle produzioni attuali vuol dire creare un’economia che realmente sfrutta tutte le eccellenze che un territorio può offrire e che lo rendono assolutamente unico.

Sicuramente per la nostra associazione sono fondamentali gli spunti che ci arrivano dal Parco delle Colline Metallifere, un Ente Pubblico molto attivo che propone e supporta progetti di ampio respiro sostenibili e mirati a valorizzare la cultura e le caratteristiche del territorio in cui opera. Altri contributi importantissimi per il territorio maremmano vengono proposti dall’Università di Siena che sta portando avanti, ormai da moltissimi anni, studi sul germoplasma in epoca antica e sull’evoluzione e la lettura dei paesaggi. Progetti dall’enorme potenziale che è importante tradurre, e a cui diamo tutto il nostro appoggio, per creare effetti concreti sulla popolazione attuale.

ArcheoFest 2021. Credits: Ass. DRAGO delle Colline Metallifere A.P.S.

La dott.ssa Sonia Tucci, Direttrice Scientifica del Museo Civico Etrusco Romano di Trevignano Romano e Vice presidente Ass. Cult. Paleoes-EXTAD piega il suo punto di vista: “Il turismo di nicchia, spesso accessibile a pochi e dislocato in strutture ricettive con un’offerta qualitativamente ed economicamente alta, richiama sicuramente alla mente i favolosi paesaggi maremmani delle cartoline, ma dobbiamo domandarci quanto di tutto questo sia effettivamente reale e quando sia realmente incisivo per il benessere di tutto il territorio. Il rischio, infatti, è che si creino isole artificiali che poco hanno a che vedere con la cultura e con le tradizioni del territorio in cui si innestano.

Una “cura” a questo approccio consumistico risiede indubbiamente nel potenziamento della divulgazione e della comprensione di un paesaggio naturale ed antropico inestricabilmente connesso alla biodiversità ed alla cultura, con un occhio di riguardo alla memoria storico-archeologica dei luoghi e dei mestieri. Per fare ciò è necessario intervenire sull’implementazione di un’offerta turistico-ricettiva destagionalizzata e “slow”, innestata su processi di sviluppo endogeno delle comunità patrimoniali locali, ovvero di quegli insiemi di persone, aziende, comunità e stakeholders che riconoscono nel patrimonio culturale un valore economico e sociale in grado di migliorare la qualità della vita delle comunità.

Ci si auspica in tal senso una crescente collaborazione tra attori del territorio e un collegamento tra istituti di ricerca e università, aziende del territorio e amministrazioni pubbliche che passi attraverso i protagonisti di settore per agevolare comunicazione e progetti. Ma è necessario anche strutturare in maniera crescente un calendario di eventi all’interno delle aziende, dei Parchi e dei Musei che coinvolgano le diverse realtà locali, così come una agenda di interventi di didattica nelle scuole primarie e secondarie, per sensibilizzare le giovani menti alle istanze del proprio territorio.

Sabato 10 settembre ore 16: Laboratorio di archeologia sperimentale con lo staff dell’Associazione Paleoes eXperimental Tech ArcheoDrome “Mani Sapiens. A caccia e pesca nella Preistoria”. Credtis: Associazione Paleoes eXperimental .

Ci si augura che i tre giorni di incontri possano, se non dipanare, per lo meno aggregare le attenzioni delle amministrazioni, della Regione e degli stakeholders sul complesso bandolo della matassa che è rappresentato da un frammento di Toscana ancora tutto da valorizzare.

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