Il Ministero delle Antichità egiziano ce la sta mettendo proprio tutta per incentivare il turismo in terra d’Egitto e cercare di risollevare le sorti di un paese che da troppo tempo vive un periodo di crisi profonda. E così, dopo un lungo lavoro di restauro per il consolidamento dei dipinti e il rafforzamento dei colori, alla presenza del ministro dell’immigrazione Nabila Makram, del celebre egittologo Zahi Hawass e di 12 ambasciatori stranieri con mandato al Cairo, il dott. Khaled El-Anany ha inaugurato a Saqqara la tomba di Mehu, visir nei primi anni della VI dinastia (2300 a.C. circa). Dalla sua scoperta, avvenuta nel 1940 ad opera di una missione archeologica egiziana diretta dall’egittologo Zaki Saad, è la prima volta questa sepoltura viene aperta al pubblico.

La falsa porta di Mehu (Ph. Alberto Siliotti)

Quella di Mehu è una delle tombe più belle della necropoli di Saqqara, in quanto i suoi colori vividi animano ancora le meravigliose e spesso esclusive rappresentazioni parietali. Tra le scene più inusuali spicca l’unione di due coccodrilli in presenza di una tartaruga, mentre tra le scene più importanti vediamo raffigurato il titolare della tomba esercitare l’arte della caccia e della pesca nelle paludi, scene di raccolto e di danza anche acrobatica: rappresentazioni che a Saqqara non erano mai state raffigurate nelle tombe precedenti la VI dinastia. Favolosa è la sua falsa porta con gli splendidi geroglifici in giallo; per chi scrive, una delle più belle false porte dell’intera necropoli.

Mehu, dignitario durante il regno di Teti e Pepi I, fu insignito di ben 48 titoli tutti scrupolosamente incisi sulle pareti della sua camera funeraria e sul suo sarcofago: tra essi figurano quello di scriba dei documenti reali, visir e giudice capo.

(ph. Reuters, Mohamed Abd El Ghany)

La sua tomba si trova a sei metri a sud della parete meridionale del complesso piramidale di Djoser e ad est della piramide di Unas. La sepoltura non è esclusivamente dedicata a Mehu, ma era stata destinata anche all’inumazione dei suoi familiari.

Il corridoio della tomba di Mehu (ph. MoA)

Entrando, da una piccola camera si apre un corridoio lungo e stretto le cui pareti sono ricoperte di scene di vita quotidiana; da qui si accede ad un grande ambiente con due colonne e a tre camere funerarie: una, dove è stato trovato il sarcofago con coperchio di Mehu, mentre le altre due erano destinate al culto del figlio, Mery Ra Ankh, e del nipote Hetep Ka II. Tra i 23 titoli incisi sulle pareti della camera funeraria di Mery Ra Ankh figurano quelli di sorvegliante della regione di Buttu e di ispettore dei profeti della piramide di Pepi.

Ora non resta che recarsi alla necropoli ed ammirare tanta bellezza!

 

Source: MoA

Bibliografia: “Saqqara, pyramids and tombs” di Alberto Siliotti, di prossima pubblicazione.

Video: Press TV

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