Recuperati negli Stati Uniti importanti beni culturali provenienti da scavi clandestini

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“Gli Stati Uniti d’America hanno restituito oggi all’Italia diversi beni archeologici provenienti da scavi clandestini o frutto di furti avvenuti nel nostro Paese. Grazie alla preziosa attività investigativa del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e alla fattiva collaborazione delle autorità statunitensi, presto ritorneranno in Italia il prezioso frammento della pavimentazione di una delle navi di Caligola rinvenute nel lago di Nemi, due vasi a figure rosse del V – IV secolo a.C. e diversi reperti numismatici, libri antichi e manoscritti. Tutti saranno ricollocati nei luoghi di provenienza da dove l’attività criminale li aveva sottratti”.

Così ha annunciato il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, nel corso di una conferenza stampa tenutasi il 19 ottobre al Consolato Generale d’Italia di New York alla presenza di Karen Friedman Agnifilio, Capo Assistente del Procuratore Distrettuale della Contea di New York, di Bridget M. Rhoede, facente funzione del Procuratore degli Stati Uniti per il distretto orientale di New York, di Anthony Scandiffio, facente funzione del Vice Direttore della U.S. Immigration and Customs Enforcement – Homeland Security Investigations e con la partecipazione dell’Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti, Armando Varricchi, e del Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, Fabrizio Parrulli.

Importantissimi i recuperi archeologici.

Tra questi si segnala un frammento in marmo romano a mosaico con serpentino e porfido di II secolo d.C. originariamente facente parte della pavimentazione di una delle due navi da cerimonia dell’imperatore Caligola, affondate nel lago di Nemi, vicino Roma. Il reperto era stato rinvenuto durante una campagna di scavo condotta dal Ministero tra il 1928 e il 1930 e successivamente rubato da ignoti nel dopoguerra. Questo venne individuato dai Carabinieri Nucleo TPC a New York presso una collezione privata di una cittadina italiana residente negli USA e grazie agli esperti del settore è stato sequestrato dal District Attorney’s Office sulla base delle evidenze probatorie fornite dai Carabinieri.

Oltre al frammento marmoreo, di notevole importanza sono anche due vasi; un cratere a figure rosse che si data al 360-350 a.C. attribuito al ceramografo Python e proveniente da scavi clandestini condotti nel Sud Italia in data antecedente il 1985 e un’anfora attica a figure rosse del V secolo a.C. attribuita al pittore di Charmides anche questa proveniente da scavi illeciti nel meridione in data antecedente il 1983. Le indagini hanno dimostrato che il cratere a figure rosse era stato ricettato ed illecitamente esportato negli USA  da un noto trafficante italiano di beni archeologici per poi essere esposto all’interno di una delle più prestigiose istituzioni museali di New York, il Metropolitan Museum of Art ove è stato sequestrato e recuperato dal District Attorney’s Office. (QUI per leggere l’articolo sul recupero: https://mediterraneoantico.it/articoli/archeologia-classica/cratere-confiscato-al-metropolitan-museum-of-art-di-new-york/ ).

Per quanto riguarda l’anfora attica a figure rosse, durante i controlli del mercato online, gli esperti del Comando Carabinieri TPC hanno individuato il reperto sul sito di una galleria d’arte di New York e grazie ad ulteriori accertamenti svolti in Italia e negli Stati Uniti, in collaborazione con gli ufficiali dell’HSI- ICE di New York e Roma, è stato consentito il sequestro.

Oltre a questi reperti, in Italia rientreranno definitivamente altri importantissimi beni culturali già recuperati tra marzo e maggio 2017 dal Comando Carabinieri TPC in cooperazione con l’Homeland Security Investigations, Immigrations and Customs Enforcement e con il New York Country District Attorney’s Office ed esposti in questo periodo presso il Consolato Generale d’Italia a New York.

Un breve elenco dei più significativi:

Anfora attica a figure rosse, attribuita al pittore di Harrow

Anfora attica a figure rosse, 470 a.C., attribuita al pittore detto di Harrow, (dal nome della città inglese che conserva nel suo museo una oinochoe, intorno alla quale lo studioso J.D. Beazley ha raccolto una nutrita serie di vasi attribuibili allo stesso artista), provento di scavi clandestini avvenuti negli anni ’90 in Etruria (Lazio). Evidenze probatorie acquisite da archivio Becchina, individuata presso una galleria antiquaria di New York, sequestrata da New York County District Attorney’s Office.

 

 

Kantharos apulo del gruppo di Xenon

Kantharos apulo del gruppo di Xenon, IV secolo a.C., provento di scavi clandestini avvenuti in Sud Italia (Puglia) negli anni ’90. Evidenze probatorie acquisite da archivio Becchina, individuato presso una galleria antiquaria di New York, sequestrata da New York County District Attorney’s Office.

 

Lekythos attica a figure rosse

Lekythos attica a figure rosse, 430-420 a.C., del gruppo del pittore di Palermo (dal nome di uno dei vasi più importanti attribuito al medesimo gruppo di ceramografi e conservato nel Museo di Palermo), provento di scavi clandestini avvenuti in Sud Italia negli anni ’80. Evidenze probatorie acquisite da archivio Becchina, individuata presso una galleria antiquaria di New York, sequestrata da New York County District Attorney’s Office.

 

 

Bronzetto raffigurante Herakles

Bronzetto raffigurante Herakles, IV-III secolo a.C., provento di scavi clandestini avvenuti nel Sud Italia in data antecedente il 1987. Evidenze probatorie acquisite da archivio Becchina, individuato presso una galleria antiquaria di New York, sequestrata da New York County District Attorney’s Office.

 

Lekythos pestana a figure rosse

Lekythos pestana a figure rosse, IV secolo a.C., attribuita all’officina dei pittori Assteas – Python, provento di scavi clandestini avvenuti in Italia Centrale (Campania) in data antecedente il 1983. Evidenze probatorie acquisite da archivio Becchina, individuato presso una galleria antiquaria di New York, sequestrata da New York County District Attorney’s Office.

 

 

Oinochoe protocorinzia conica

Oinochoe protocorinzia conica, 650 a.C., provento di scavi clandestini avvenuti in Italia meridionale in data antecedente il 1993. Evidenze probatorie acquisite da archivio Becchina, individuato presso una galleria antiquaria di New York e sequestrata da New York County District Attorney’s Office.

 

 

Bronzetto nuragico raffigurante bue

Bronzetto nuragico raffigurante un bue, preistorico, VIII secolo a.C., provento di scavi clandestini avvenuti in Sardegna in data antecedente il 1982. Evidenze probatorie acquisite da archivio Becchina, individuato presso una galleria antiquaria di New York e sequestrata da New York County District Attorney’s Office.

 

Bronzetto nuragico raffigurante guerriero

Bronzetto nuragico raffigurante guerriero, preistorico, VIII secolo a.C., provento di scavi clandestini avvenuti in Sardegna in data antecedente il 1982. Evidenze probatorie acquisite da archivio Becchina, individuato presso una galleria antiquaria di New York, sequestrata da New York County District Attorney’s Office.

Questo importante evento, ancora una volta, sottolinea il duro e incessante lavoro delle nostre Forze dell’Ordine impegnate nel recupero internazionale dei beni culturali sottratti illecitamente e il desiderio di ricomporre il complicato e ricco tessuto di testimonianze storico-archeologiche del nostro paese gravemente danneggiato negli anni e secoli da delinquenti senza scrupoli.

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Alessandra Randazzo

Studia Lettere Classiche presso il DICAM dell’Università di Messina. Ha ricoperto il ruolo di redattrice e social media manager per www.mediterraneoantico.it e attualmente per la testata Made in Pompei, inoltre è Ufficio Stampa per la società di videogames storici Entertainment Game Apps, Ltd.
Durante la carriera universitaria ha partecipato a numerose campagne di scavo e ricognizione presso siti siciliani e calabresi.
Per la cattedra di Archeologia e Storia dell’arte Greca e Romana presso il sito dell’antica Finziade, Licata (AG) sotto la direzione del Prof. G.F. La Torre, febbraio-maggio 2012; per la cattedra di Topografia Antica presso Cetraro (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, luglio 2013; per la cattedra di Topografia Antica e Archeologia delle province romane presso il sito di Blanda Julia, scavi nel Foro, Tortora (Cs) sotto la direzione del Prof. F. Mollo, giugno 2016.
Ha inoltre partecipato ai corsi di:
“Tecnica Laser scanning applicata all’archeologia” in collaborazione con il CNR-IPCF di Messina, gennaio 2012;
Rilievo Archeologico manuale e strumentale presso l’area archeologica delle Mura di Rheghion – tratto Via Marina, aprile-maggio 2013;
Analisi e studio dei reperti archeologici “Dallo spot dating all’edizione”, maggio 2014; Geotecnologie applicate ai beni culturali, marzo-aprile 2016.
Collabora occasionalmente con l’ARCHEOPROS snc con cui ha partecipato alle campagne di scavo:
“La struttura fortificata di Serro di Tavola – Sant’Eufemia D’Aspromonte” sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria) e della Dott.ssa M.M. Sica, 1-19 ottobre 2012;
Locri – Località Mannella, Tempio di Persefone sotto la direzione della Dott.ssa R. Agostino (Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria), ottobre 2014;
Nel marzo 2014 ha preso infine parte al Progetto “Lavaggio materiali locresi” presso il cantiere Astaldi – loc. Moschetta, Locri (Rc) sotto la direzione della Dott.ssa M.M. Sica.

Collabora attualmente con la redazione di: www.osservarcheologia.eu

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