Il mosaico con scena di lotta di Reggio Calabria

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Il 20 Maggio 2017 al Nuovo Museo Archeologico di Reggio Calabria si è svolta la manifestazione culturale “Mosaico Guarna”, iniziativa organizzata dall’Associazione “Amici del Museo” con la Direzione del MArRC. L’importanza dell’evento, inserito nella Giornata Nazionale della Festa dei Musei, è messa in evidenza dai molteplici enti che lo hanno patrocinato: il MIBACT, le Università reggine, il Consiglio e la Giunta Regionale, l’Accademia di Belle Arti, il Conservatorio “F. Cilea”, e numerose Associazioni Culturali. Il mosaico, rinvenuto agli inizi del secolo scorso a sud dell’angolo tra Via Fata Morgana e la Via Marina Alta (oggi corso Vittorio Emanuele III) è stato restaurato da Giovanni Riccardi, con la direzione della Sovrintendente Simonetta Bonomi e del Direttore del MArRC Carmelo Malacrino.

Durante la manifestazione, il Presidente dell’Associazione promotrice, Francesco Arillotta, oltre a descrivere con passione il Mosaico Guarna, ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra Istituzioni ed Associazioni culturali, per la valorizzazione della città. Avendo studiato in prima persona l’urbanistica di Reggio durante le varie epoche, si è soffermato sul grande impianto termale che doveva occupare l’area compresa tra l’attuale Palazzo della Prefettura e l’Albergo Miramare.

Mosaico Guarna/ http://www.restituzioni.com/opere/mosaico-con-scena-di-lotta/

Il Direttore del Museo, Carmelo Malacrino, ha parlato con dovizia di particolari della scoperta del Mosaico e della sua cronologia. Il pavimento musivo, datato alla prima metà del III secolo d.C. per confronto con esempi noti, apparteneva al periodo in cui Rhegion era divenuta ormai Rhegium Iulii. Parte di un tipico impianto termale di III-IV secolo d.C., è stato realizzato con tessere lapidee bianche e nere, e raffigura una scena di lotta in una palestra. La presenza di un ipocausto inferiore, associato al tema prescelto, ci permette di attribuirlo ad una sala riscaldata (caldarium laconicum) di un imponente edificio termale. Sia per le dimensioni notevoli (circa sei metri per tre), sia per la scena raffigurata, è considerato unanimemente dagli studiosi un unicum nel panorama dell’archeologia regionale. Si tratta di un tessellato in tessere di calcare, la cui scena principale è rappresentata su un fondo bianco e inquadrata da una fascia di tessere nere. Una seconda fascia in tessere scure, più ampia e conservata solo in parte, incorniciava la rappresentazione. Al centro è possibile osservare due gruppi di tre figure di dimensioni quasi reali (160 cm), realizzate con tessere nere, e i cui dettagli sono stati resi abilmente con quelle bianche. Due rami di palma e due corone conferiscono profondità alla scena di cui sono protagonisti gli atleti: due personaggi nudi a sinistra si sfidano nel pancrazio e altri due a destra forse nel pugilato. Le altre due figure che indossano un mantello e reggono una palma e una verga sono identificabili con gli allenatori-giudici. Sono presenti inoltre gli oggetti con cui l’atleta ungeva e detergeva il suo corpo prima e dopo la gara, ovvero un’ampulla olearia e due strigili.

L’attuale collocazione del mosaico all’interno della collezione del MArRC/ph Alessandra Randazzo

Successivamente il Prof. Felice Costabile, noto studioso ed esperto reggino, ha presentato le ipotesi che riguardano l’identificazione degli atleti raffigurati nel mosaico, i cui nomi sono stati trascritti in greco e si conservano parzialmente. (…)ΑΡΟΣ, non è stato ancora attribuito a nessun atleta, ma delle proposte sono state avanzate per i due pancrazisti. ΤΡΙΜΩΡ potrebbe essere l’abbreviazione per troncamento di Τριʹμωρ(ος) ed essere riferito ad un atleta forse di origine egiziana; per il secondo, ΔΑΜΑΣ, è stata proposta l’identificazione con Marcus Aurelius Damas, figlio del più noto atleta Marcus Aurelius Demostratus Damas, originario di Sardi. È proprio grazie alla celebre stele di Sardi datata al 212-217 d.C., oltre al confronto stilistico con altri mosaici coevi, che il Mosaico Guarna è stato datato ai primi decenni del III secolo d.C.

Ha chiuso la manifestazione il Dott. Giuseppe Guarna, discendente di N.H. Carlo Guarna, il proprietario del terreno in cui fu rinvenuto il Mosaico il 9 Febbraio del 1922. Quest’ultimo prese il nome dalla Famiglia non perché fu rinvenuto nel luogo in cui sarebbe sorta la loro residenza, ma per l’amore e l’attenzione di Carlo Guarna, che si impegnò fin da subito affinchè il pavimento musivo fosse messo in luce interamente, così da consegnare un bene prezioso alla sua Reggio. Si distinse difatti dal resto della popolazione reggina, che dopo il celebre terremoto del 1908, ansiosa e desiderosa di ricostruire e rinnovare le proprie abitazioni, impediva il lavoro degli archeologi occultando le evidenze archeologiche che scoprivano durante i lavori. In molti casi, purtroppo, sono andate perdute, sepolte da strati di cemento, proprio per mancanza d’amore verso Reggio e la sua Storia. La straordinarietà dell’episodio ma soprattutto dell’antenato rivive in Giuseppe Guarna, discendente dell’uomo che salvò il Mosaico dall’oblio.

Infine, l’esibizione del giovane chitarrista Andrea Scalmana, allievo del Conservatorio cittadino, ha allietato ulteriormente i presenti. Un’altra scelta felice del MArRC dunque, che continua a stupirci con le sue iniziative di altissimo livello, che attirano l’interesse di un pubblico sempre più vasto. Al MArRC e alla Famiglia Guarna diciamo Grazie per aver dato nuova vita e nuova luce a questo splendido esempio di pavimento musivo di III secolo d.C.

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Alessia Mancuso

Laurea Magistrale in Archeologia del Mediterraneo, conseguita il 02/03/2016 presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne (ex Facoltà di Lettere e Filosofia) dell’Università degli studi di Messina, con votazione di 110/110 e lode. Tesi di Laurea Magistrale in Iconografia e Archeologia della Moneta dal titolo: “La semantica del Labaro nei documenti monetali”. Relatore: Prof.ssa Maria Caccamo Caltabiano.

Vincitrice del Premio di Laurea “Onore al merito” (iniziativa dell’Università degli Studi di Messina relativa agli studenti più meritevoli dell’anno) per l’Anno Accademico 2015-2016. Vincitrice della Borsa di Studio “Onore al merito” (iniziativa dell’Università degli Studi di Messina relativa agli studenti più meritevoli dell’anno) per l’Anno Accademico 2014-2015. Vincitrice della Borsa di Studio “Onore al merito” (iniziativa dell’Università degli Studi di Messina relativa agli studenti più meritevoli dell’anno) per l’Anno Accademico 2013-2014.

Corso di Analisi e Studio dei reperti archeologici: “dallo spot dating all’edizione” svolto presso la Archeopros snc di Reggio Calabria nel periodo compreso tra 28-29 Giugno e 1-2 Luglio 2014, per un totale di 40 ore di attività suddivisa in 15 ore di schedatura, 15 ore di disegno archeologico e 10 ore di lucidatura CAD.

Corso di Rilievo Archeologico Manuale e Strumentale (I edizione, Aprile – Maggio 2013) svolto presso l’area archeologica delle Mura di Rhegion – Tratto della Via Marina, nel periodo compreso tra 26-29 Aprile e 2-4 Maggio 2013, per un totale di 20 ore di attività, suddivisa in 10 ore di Rilievo Manuale e 10 ore di Rilievo Strumentale con uso della Total Station.

Conferenza presso l’Associazione Culturale Anassilaos di Reggio Calabria il 6 Agosto 2013, dal titolo “Il Globo Crucigero: il simbolo dell’Imperium” (Tesi di Laurea in Numismatica Medievale. Relatore: Prof. Eligio Daniele Castrizio)

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