Dopo le clamorose scoperte in località Civita Giuliana che vi avevamo annunciato, (https://mediterraneoantico.it/articoli/archeologia-classica/la-pompei-delle-meraviglie-nuovi-scavi-ricerche-e-la-realizzazione-del-calco-di-un-cavallo-a-civita-giuliana/ ) è interessante notare, attraverso il ritrovamento di una tomba post eruzione, come il territorio pompeiano non si sia del tutto spopolato dopo il 79 d.C. Durante gli scavi, infatti, ad emergere una sepoltura di epoca imperiale a cassa di tegole con tumulo e tubo fittile per le libagioni, posta sulla cresta meridionale del muro dell’edificio (la villa ).
Ad essere seppellito un uomo con età stimata tra i 40-55 anni, posto supino e con un chiodo di ferro per corredo posto sulla spalla destra. Al momento dell’apertura della tomba, lo scheletro non si presentava in ottime condizioni. Da una prima analisi sembrerebbe che la parte del cranio sia stata fortemente danneggiata dalle offerte delle libagioni che arrivavano direttamente sul viso del defunto attraverso l’enorme tubulo fittile, mentre il cinto pelvico risulta frammentato e quasi totalmente polverizzato.
Gli antropologi hanno altresì notato come la statura dell’individuo fosse addirittura sopra la media dell’epoca, circa 175 cm. calcolata sulla base dell’omero da restaurare. Altre analisi hanno messo in evidenza anche un’anomala usura dentaria con utilizzo extramasticatorio degli incisivi anteriori. Sarà possibile riscontrare ulteriori patologie e anomalie genetiche solo dopo altre analisi specialistiche.