Inedito allestimento a Villa Getty: preziose antichità da ammirare

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Si prospetta una primavera 2018 culturalmente ricca con l’innovativa esposizione museale in California, ove in aprile si potranno osservare resti antichi consueti e meno noti nella celebre sede espositiva di Villa Getty. Arte Palmira affiancata da reperti greci e romani, originalmente visibili al pubblico ed inseriti nel contesto di una domus romana a Malibu caratterizzata da vasche, statue, fontane e piante curate nei minimi dettagli ai fini della ricostruzione realistica di una villa antica.

Da Palmira a Pistoletto, Villa Getty si rifa’ look – NEWS FROM THE GETTY
Gallery 207: Roman Sculpture
Photo: © 2017 J. Paul Getty Trust

Villa Getty rinnova i propri ambienti, con sale adibite ad un percorso storico che dal sesto millennio a.C. giunge al sesto secolo d.C., dall’era neolitica a quella della Roma Imperiale. D’altronde è sempre stata la passione per l’archeologia ad animare questa raccolta: la struttura statunitense venne fondata dal magnate Paul Getty per la mostra della propria collezione di antichità, iniziata nel 1954 nella propria abitazione a Malibu. Il noto petroliere cultore di arte classica ideò infatti un edificio atto a rievocare delle ville romane, specialmente la Villa dei papiri di Ercolano, con giardini in stile coevo ed un anfiteatro. Furono altresì inseriti mosaici ed intonaci realizzati minuziosamente, mentre al suo interno furono posti pregiati marmi e capolavori tra i quali emerge l’Atleta di Fano, scultura bronzea probabilmente realizzata da Lisippo, ma anche oggetti d’uso quotidiano tra i quali giochi e bambole di oltre duemila anni fa.

Da Palmira a Pistoletto, Villa Getty si rifa’ look – NEWS FROM THE GETTY
Gallery 207: Roman Sculpture
Photo: © 2017 J. Paul Getty Trust

Aperta al pubblico nel 1974, l’ingente quantità di opere ne ha richiesto lo spostamento in una sede più ampia, ossia il Getty Center di Los Angeles, per poi suddividerla in entrambi gli edifici dedicando Villa Getty all’arte greca, romana ed etrusca. Infatti nel 2006 la sede divenne centro educativo sull’arte e sulla cultura dell’antica Grecia, Roma ed Etruria: ben 44.000 opere che ricoprono un vasto arco temporale, dal 6500 a.C. al 440 d.C., da statue marmoree e bronzee ad affreschi, da mosaici ad oggetti vitrei, dal vasellame a reperti argentei, dai gioielli alle monete.

L’originaria sede del Getty Museum propone adesso un insolito allestimento introducendo tra l’altro una sala totalmente etrusca. Ideata dal direttore Timothy Potts, l’esposizione sostituisce le tipiche sale tematiche sino ad ora predominanti, per adottare il criterio cronologico e multiculturale che sarà visibile dal 14 aprile 2018.

Da Palmira a Pistoletto, Villa Getty si rifa’ look – NEWS FROM THE GETTY
Gallery 206: Collecting Antiquities
Photo: © 2017 J. Paul Getty Trust

Un patrimonio che va dal Neolitico al Tardo antico, il quale non ha mai smesso di essere visitabile, garantendo, nonostante i mutamenti dell’allestimento, una continuità fruitiva. Opere viste di rado, soggette a restauro e finalmente mostrate al pubblico come gli affreschi della villa di Nomerius Popidius Florus (I sec.) provenienti da Boscoreale nei pressi di Pompei. Tale riallestimento ha consentito di ricollocare reperti sino ad ora tralasciati e celati nei depositi, alcuni dei quali esposti per la prima volta.

Ad eccezione del materiale fotografico, la collezione si focalizza principalmente sul mondo greco-romano, analizzando lo sviluppo dell’arte classica attraverso importanti prestiti a lungo termine dai maggiori musei internazionali con opere d’arte rappresentanti le culture connesse alle antiche Grecia e Roma. La nuova installazione mostrerà anche l’elevato pregio artistico degli elementi più importanti della collezione, quale ad esempio la statua del Giovane Vittorioso che sarà posta a fianco ad altre opere del medesimo stile e periodo.

Immagine Tratta Dal Sito www.youmanist.it

Tra le varie mostre disponibili vi è quella relativa alla connessione tra l’antico Egitto ed il mondo classico, costituita da circa duecento reperti tra i quali l’obelisco proveniente da Benevento che proprio al Getty sta ricevendo attività di restauro. Interessante l’esposizione “Plato in L.A.: Contemporary Artists’ Visions”, una riflessione sull’esperienza contemplativa e sui concetti platonici che illustrerà i lavori di artisti contemporanei connessi al pensiero di Platone: Paul Chan, Rachel Harrison, Huang Yong Ping, Jeff Koons, Joseph Kosuth, Mike Kelley, Paul McCarthy, Whitney McVeigh, Raymond Pettibon, Adrian Piper e Michelangelo Pistoletto.

Molteplici i servizi al pubblico disponibili: ventitré sale dedicate alla mostra permanente, cinque sale per le mostre temporanee, percorsi didattici, eventi speciali, una biblioteca con ventimila testi, un negozio, delle caffetterie ed un’area picnic. In uno spazio espositivo di almeno tremila metri quadri, realtà e finzione si fondono: la bellezza storica si coniuga con quella fedelmente ricostruita ad hoc, restituendo uno scenario estremamente affascinante.

Info: http://www.getty.edu/visit/

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Cristina Trimarchi

Laurea magistrale in Teorie e tecnologie della comunicazione e laurea triennale in Scienze della comunicazione, ambedue con votazione 110/110 e lode presso l’Università degli studi di Messina. Attualmente frequenta il master in Comunicazione estetica e museale presso l’Università degli studi di Roma Tor Vergata. È altresì iscritta ai corsi di pittura e scultura presso l’Accademia di belle arti di Reggio Calabria. Ha seguito il MOOC “Modern Art & Ideas” promosso dal Museum of Modern Art di New York. Ha frequentato l’Horcynus Summer School 2016 in “Conservazione e restauro delle opere d’arte contemporanee” organizzato dalla Scuola Euro-Mediterranea di Economia etica, di bellezza e di pace in collaborazione con l’Università degli studi di Messina e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria.Attestato di merito da parte dell’Università degli studi di Messina giorno 25/07/2007. Ha altresì frequentato il corso di ceramica “La ceramica nella preistoria. Il suo ruolo nell’antichità e la produzione dei giorni nostri” presso l’istituto magistrale statale Emilio Ainis. Da sempre affascinata dalle tematiche artistiche, ha deciso di studiarle dal punto di vista teorico e pratico.

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