Lo scavo in Piazza. Una casa, una strada, una città

Ci sono i pavimenti a mosaico di una domus romana, una lucerna figurata rinvenuta nel vicino Palazzo Busetti, una selezione dei pezzi più notevoli del celebre tesoro romano-barbarico trovato in Via Crispi nel 1957, un frammento di scuola antelamica attribuibile forse alla fabbrica del Duomo e decine di altri reperti provenienti dallo scavo di Piazza della Vittoria. E c’è la cosiddetta “via obliqua”, una strada di orientamento anomalo -in deroga al perfetto reticolo ortogonale della città romana incentrato sulla via Emilia- che inciderà sulla fisionomia urbana fino al pieno medioevo e di cui è emerso un tratto anche sotto Palazzo Busetti.

Esposizione di un eccezionale reperto appena recuperato dagli USA

Nell’approssimarsi del primo G7 dei Ministri della Cultura (Firenze, 30 e 31 marzo 2017), il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale apre per la prima volta al pubblico la sua prestigiosa sede nel cuore di Roma, per l’eccezionale esposizione dell’ultimo importate recupero: una testa in marmo, raffigurante l’Imperatore Tiberio, del I sec. d.C.

E’ di Psammetico I il colosso trovato a Eliopoli

E’ Wahibra Psammetico (Psammetico I) il faraone rappresentato dal colosso scoperto i giorni scorsi a Matariya, il sobborgo del Cairo dove anticamente sorgeva Eliopoli. Queste le parole del Ministro delle Antichità nel comunicato stampa tanto atteso ieri sera lasciato dopo che i frammenti emersi dalla falda acquifera sono stati difficilmente recuperati e trasferiti in tutta sicurezza dal sito di Iunu al giardino del Museo Egizio del Cairo, dove, ad attendere il sovrano, era già pronto un team di restauratori e dove, dopo i dovuti restauri, il colosso resterà in mostra fino alla sua definitiva collocazione nel GEM di Giza. E’ quindi con grande sorpresa che si è appresa la notizia che il colosso non appartiene a Ramesse II.

St Wrt Egyptian – La grande donna egiziana dall’antichità ad oggi...

Non c’è che dire, marzo, in Egitto, è proprio il mese tinto di rosa. Infatti oggi, 16 marzo, nella terra dei faraoni si celebra la festa della donna e il 21, primo giorno di primavera, si omaggiano le mamme. Per la duplice occasione il Museo Egizio del Cairo ha organizzato per domenica 19 marzo una giornata interamente dedicata alla donna, al suo ruolo nella società dall’antico Egitto ai giorni d’oggi. Con “St Wrt Egyptian”, il nome dell’evento, sarà possibile partecipare ad un tour guidato serale che tratterà i temi che ruotavano intorno al mondo delle donne nell’antico Egitto e interverranno anche due grandi ospiti di nazionalità egiziana che rappresentano il modello di imprenditorialità al femminile in Egitto: la Signora Rania Yahya, membro del Consiglio Nazionale per le Donne, la quale ha lanciato una campagna di sensibilizzazione in cui invita le donne a rompere le mura del carcere in cui si sentono intrappolate e rinchiuse, e il Capitano Magda Malek, la prima donna pilota egiziana al comando di un Boeing 777-300. L’iniziativa fa parte delle attività offerte dal Museo Egizio che, nel trattare i vari argomenti legati alla civiltà egizia, svolge un’opera di sensibilizzazione verso la cultura del proprio paese e verso i problemi sociali.

Missione Egitto 1903-1920: il Museo Egizio scava nel suo passato

“Dedicare una mostra temporanea alla Missione Archeologica Italiana (M.A.I) e alla figura di Ernesto Schiaparelli che ne fu il fondatore, significa rendere omaggio a uno degli elementi costituivi dell’identità del Museo Egizio. La costruzione identitaria è un processo complesso in cui è imprescindibile guardare alla propria storia e confrontarsi con essa. Questa esposizione non è dunque un mero approfondimento di un segmento della storia del Museo ma è la sottolineatura di uno degli aspetti che reputiamo fondamentali per la vita dell’Egizio: il lavoro di scavo.”

Museo Delta Antico di Comacchio. Verso l’inaugurazione

Prosegue il conto alla rovescia all’apertura del Museo Delta Antico di Comacchio, città lagunare in Provincia di Ferrara, che avrà luogo sabato 25 marzo 2017. A ospitare i 2000 reperti che raccontano la storia del territorio dall’età del bronzo al Medioevo, sarà l’antico Ospedale degli Infermi di Comacchio. Preziosa testimonianza architettonica del riformismo pontificio settecentesco (eretto tra il 1778 e il 1784 dal Comune di Comacchio sul progetto di Antonio Foschini), lo stabile è stato sottoposto per l’occasione a un restauro, iniziato nel 1997 e conclusosi nel 2013, volto a riportare i volumi interni dell’edificio al loro assetto originario. Oggi si presenta, magnificente e funzionale, con i suoi oltre 1000 mq di spazio espositivo disposto su due piani (piano terra e piano nobile).