E’ di Psammetico I il colosso trovato a Eliopoli

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Frammento del colosso (ph. EMC)

E’ Wahibra Psammetico (Psammetico I) il faraone rappresentato dal colosso scoperto i giorni scorsi a Matariya, il sobborgo del Cairo dove anticamente sorgeva Eliopoli. Queste le parole del Ministro delle Antichità nel comunicato stampa tanto atteso ieri sera lasciato dopo che i frammenti emersi dalla falda acquifera sono stati difficilmente recuperati e trasferiti in tutta sicurezza durante una lunga e complicata operazione coordinata dal Dipartimento Trasporti delle Forze Armate Egiziano condotta la scorsa notte dal sito di Iunu al giardino del Museo Egizio del Cairo, dove, ad attendere il sovrano, era già pronto un team di restauratori composto dal personale altamente qualificato del centro di conservazione del Grand Egyptian Museum (GEM), del Museo Egizio di piazza Tahrir e dell’Ispettorato delle Antichità di Matariya e dove, dopo i dovuti restauri, il colosso resterà in mostra fino alla sua definitiva collocazione nel GEM di Giza che sarà parzialmente inaugurato nei primi mesi del prossimo anno.

Parte della titolatura reale (ph. EMC)

E’ quindi con grande sorpresa che si è appresa la notizia che il colosso non appartiene a Ramesse II, come invece suggeriva la sua collocazione all’ingresso del tempio del grande sovrano della XIX dinastia. I pochi segni geroglifici presenti e gli studi preliminari condotti sui frammenti del colosso rivelano che la statua dovrebbe appartiene a Psammetico I, il sovrano della XXVI dinastia che regnò sulla terra d’Egitto dal 664 al 610 a.C. Il pilastro dorsale conserva parte di uno dei cinque nomi della titolatura reale, così da far supporre l’appartenenza del colosso al faraone del Periodo Tardo. Se davvero dovesse appartiene a lui, questa, dall’altro dei suoi di otto metri, è la più grande statua di epoca tarda che sia mai stata scoperta in Egitto. Ora resta da capire se la colossale statua in quarzite fu scolpita originariamente per questo faraone o se la sua titolatura fu sostituita ad una già preesistente e che quindi il colosso, come spesso accadeva, era stato commissionato da un faraone di un periodo precedente.

Frammento del colosso posizionato nel giardino del Museo del Cairo (ph. EMC)
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