Legio VI Ferrata: raccontare la storia rievocandola.
La Legio VI Ferrata promuove la divulgazione storica attraverso la rievocazione. La rievocazione storica si occupa di trasmettere al più ampio pubblico, dai più piccoli agli adulti la storia antica creando uno spaccato della vita di 2000 anni fa, che possa coinvolgere ed emozionare, aspetto che risulta a volte carente durante le lezioni scolastiche o nei libri di testo. Si tratta di una ricostruzione seria e filologica di due precisi periodi della storia romana: la seconda guerra punica (218-202 a.C.) che vide Roma combattere contro Cartagine con protagonisti Annibale e Scipione l’Africano e il primo periodo imperiale (50 a.C. ca) durante la dinastia giulio-claudia.
Il tempio ripensato. Dieter Mertens e il tempio di Nettuno.
Annunciata da due articoli editi nel corso del 2019, che pubblicano i testi di precedenti comunicazioni a convegni, è attesa l’edizione della monografia del tempio di Nettuno, che andrà a completare la trilogia dedicata ai templi di Poseidonia (Krauss 1959 per il tempio di Athena; Mertens 1993 per la Basilica). Certo, ogni risultato scientifico rimane un’ipotesi smentibile, e forse è destinato a restare un enigma il nome della divinità a cui il tempio “di Nettuno” era intitolato. Ma la sua genesi costruttiva sembra ora definitivamente tracciata nelle sue linee cruciali. Il tempio di Nettuno è un tempio profondamente ripensato.
“L’Egitto di Belzoni – Un gigante nella terra delle piramidi” una...
Una mostra non sull’Egitto e sui suoi grandiosi monumenti ma sulle straordinarie imprese del più importante esploratore e viaggiatore del XIX secolo.
“L’Egitto di Belzoni - Un gigante nella terra delle piramidi” è il titolo della mostra che è aperta da ottobre a Padova nella rinnovata sede espositiva del centro culturale San Gaetano e che ne riassume il significato. La terra dei faraoni è rivisitata attraverso il racconto di Giovanni Belzoni, padovano di nascita e cittadino britannico di adozione che tra il 1817 e il 1818 aprì o scoprì tre dei suoi più importanti monumenti: il tempio di Ramesse II ad Abu Simbel, la tomba di Sethi I nella Valle dei Re e la piramide di Chefren a Giza. Monumenti che ogni anno sono visitati da centinaia di migliaia di persone senza che nessuno ricordi o conosca il nome di colui che ne ha permesso la loro visita. Perfino nella sua città natale fino a poco tempo fa Giovanni Belzoni era pressoché sconosciuto, associato solamente al nome di una via del centro e a quello di un noto istituto tecnico. Ora, duecento anni dopo il suo rientro in Europa e la sua visita a Padova, con questa mostra la città rende il dovuto omaggio a Giovanni Belzoni facendolo uscire dall’ingiusto e inspiegabile oblio in cui era stato relegato.
Gli archivi del Museo Egizio di Torino. Un silenzio eloquente e...
Gli archivi sono il cuore pulsante di una collezione museale. I suoi scaffali ospitano la storia degli oggetti che il museo custodisce, ma anche la storia del museo stesso: come si sono formate le collezione, quali uomini e quali vicende hanno fatto si che in quel luogo si formasse una collezione da custodire. Non di rado "scavando" proprio negli archivi, vengono fatte scoperte eccezionali in grado di emozionare - ma anche di contribuire fattivamente alla ricostruzione di un ambito storico archeologico - al pari delle scoperte che avvengono sul campo. La conservazione e l'organizzazione degli archivi è importante tanto quanto i reperti alloggiati all'interno delle vetrine, che spesso in quei faldoni hanno il proprio documento d'indentità e il curriculum vitae.
Museo Egizio: la cura di una collezione che si rinnova
Non sono trascorsi ancora cinque anni dalla più incredibile trasformazione che il Museo Egizio abbia mai vissuto nel corso della sua lunga storia, che già è pronto a ripensare e riproporre in una nuova veste le sale che quella storia avvincente raccontavano, accogliendo e informando il visitatore prima di iniziare la lunga salita verso la collezione vera e propria.
Solstizio d’inverno: il sole si allinea ai templi di Karnak, Hatshepsut...
Nel giorno del solstizio d’inverno si hanno meno ore di luce, ma questo particolare momento astronomico segna anche l’inizio della stagione fredda, dell’inverno appunto, e rappresenta anche l’inizio della risalita del sole il quale, da lì in avanti, ci regalerà ogni giorno un po’ più luce. Per questo, sin dalla preistoria, in tutto il mondo e in tutte le epoche, sono state realizzate opere orientate verso il punto in cui sorge il sole in questo particolare giorno. Questo significativo fenomeno astronomico non poteva passare inosservato lungo le sponde del Nilo, infatti, dallo studio condotto dal dott. Juan Belmonte dell'Istituto Astrofisico delle Canarie su 650 templi egizi, è emerso che la maggior parte dei monumenti e siti archeologici sono stati progettati per celebrare gli eventi celesti, in particolar modo l'alba sugli equinozi e sui solstizi. Scopriamo cosa succede nei templi di Karnak, Hatshepsut e Qasr Qarun.