Egitto: provata l’esistenza dei “coni profumati”.
Dal recente rapporto di scavo stilato dall’Amarna Project in relazione alle ultime ricerche effettuate nell’antica Akhetaton, la città fortemente voluta da Akhenaton (XVIII dinastia, 1375-1334/33 a.C. circa), siamo venuti a conoscenza di una scoperta senza precedenti. Si tratta del primo ritrovamento di due “coni profumati”, accessori molto spesso rappresentati sul capo di innumerevoli personaggi nell’iconografia egizia per ben 1500 anni (a partire dall’inizio del Nuovo Regno al Periodo Tolemaico) e finora mai concretamente ritrovati.
Il tempio ripensato. Dieter Mertens e il tempio di Nettuno.
Annunciata da due articoli editi nel corso del 2019, che pubblicano i testi di precedenti comunicazioni a convegni, è attesa l’edizione della monografia del tempio di Nettuno, che andrà a completare la trilogia dedicata ai templi di Poseidonia (Krauss 1959 per il tempio di Athena; Mertens 1993 per la Basilica). Certo, ogni risultato scientifico rimane un’ipotesi smentibile, e forse è destinato a restare un enigma il nome della divinità a cui il tempio “di Nettuno” era intitolato. Ma la sua genesi costruttiva sembra ora definitivamente tracciata nelle sue linee cruciali. Il tempio di Nettuno è un tempio profondamente ripensato.
Gli archivi del Museo Egizio di Torino. Un silenzio eloquente e...
Gli archivi sono il cuore pulsante di una collezione museale. I suoi scaffali ospitano la storia degli oggetti che il museo custodisce, ma anche la storia del museo stesso: come si sono formate le collezione, quali uomini e quali vicende hanno fatto si che in quel luogo si formasse una collezione da custodire. Non di rado "scavando" proprio negli archivi, vengono fatte scoperte eccezionali in grado di emozionare - ma anche di contribuire fattivamente alla ricostruzione di un ambito storico archeologico - al pari delle scoperte che avvengono sul campo. La conservazione e l'organizzazione degli archivi è importante tanto quanto i reperti alloggiati all'interno delle vetrine, che spesso in quei faldoni hanno il proprio documento d'indentità e il curriculum vitae.
Solstizio d’inverno: il sole si allinea ai templi di Karnak, Hatshepsut...
Nel giorno del solstizio d’inverno si hanno meno ore di luce, ma questo particolare momento astronomico segna anche l’inizio della stagione fredda, dell’inverno appunto, e rappresenta anche l’inizio della risalita del sole il quale, da lì in avanti, ci regalerà ogni giorno un po’ più luce. Per questo, sin dalla preistoria, in tutto il mondo e in tutte le epoche, sono state realizzate opere orientate verso il punto in cui sorge il sole in questo particolare giorno. Questo significativo fenomeno astronomico non poteva passare inosservato lungo le sponde del Nilo, infatti, dallo studio condotto dal dott. Juan Belmonte dell'Istituto Astrofisico delle Canarie su 650 templi egizi, è emerso che la maggior parte dei monumenti e siti archeologici sono stati progettati per celebrare gli eventi celesti, in particolar modo l'alba sugli equinozi e sui solstizi. Scopriamo cosa succede nei templi di Karnak, Hatshepsut e Qasr Qarun.
L’antica Farmacia dell’Ospedale S. Maria de la Scaletta di Imola: un...
Passeggiando nel piccolo centro storico di Imola, lungo la via Emilia, e curiosando tra le vetrine dei negozi, ci si imbatte in un luogo capace di farti provare immediatamente stupore. E’ l’antica Farmacia dell’Ospedale de la Scaletta, un delizioso angolo che trasmette un fascino antico, un “museo” davvero inaspettato.
Dal Museo Salinas ad altre prestigiose sedi museali: l’indagine (quasi) conclusiva...
Lo scorso settembre 2018 vi avevamo iniziato a raccontare la storia della Pieta di Palermo, il più antico annale regale della civiltà del Nilo, ossia un’iscrizione che contiene i nomi dei faraoni, e i principali eventi succedutisi nei loro regni, dagli inizi della storia egiziana fino alla metà della V dinastia, dunque un arco cronologico vastissimo che abbraccia circa 700 anni. La Pietra, che è il più grande di 7 frammenti conservati al Museo Egizio del Cairo (5 frammenti) e al Petrie Museum di Londra (1 frammento), è attualmente conservata al museo archeologico regionale Antonino Salinas di Palermo, dove arrivò, come donazione, nel 1877 ad opera dell’avvocato Palermitano Ferdinando Gaudiano.