Lo scriba nell’Antico Egitto
LO SCRIBA NELL’ANTICO EGITTO
A scuola
Nell’antico Egitto la funzione della scuola puntava all’educazione dell’individuo fornendogli conoscenze basilari in vari campi, quali le scienze,...
L’Anfiteatro perduto di Spoleto
Un gioiello in rovina e la sua stratificazione millenaria incornicia una zona suggestiva di Spoleto
Spoleto cadde sotto il dominio romano nel 241 a.C. e,...
I Misteri di Khoiak
L’iscrizione qui presentata, relativa ai misteri di Osiri celebrati tra il 12 e il 30 del mese di Khoiak (8-26
dicembre), occupa tre delle pareti del cortile del piccolo tempio di Osiri edificato nell’angolo N-E
(geografico, non rituale) della terrazza inferiore del tempio di Hathor a Dendera. Si compone di 159 colonne,
così suddivise: parete Ovest: coll. 1-60; parete Sud: coll. 61-127; parete Est: coll. 128-159.
Questa grande e celebre iscrizione è costituita in realtà da sette testi diversi, relativi a differenti questioni
riguardanti, però, un soggetto comune; sono stati redatti in maniera indipendente gli uni dagli altri, da autori
diversi, senza linea direttrice e definita in maniera assoluta. Ognuno porta un titolo particolare.
Probabilmente si è preso tra la ricca collezione degli scritti relativi alle feste osiriche del mese di Khoiak
quelli che si riteneva dessero un’idea d’insieme delle cerimonie e dei loro particolari riti e li si è assemblati,
senza preoccuparsi di coordinarli; da qui le discordanze, le ripetizioni, le diseguaglianze di stile.
Estremamente preziosa per il suo contenuto, l’iscrizione di Dendera non offre, tuttavia, che un’idea
frammentaria di ciò che dovevano essere originariamente i rituali dei misteri di Osiri durante il mese di
Khoiak.
Un risultato soddisfacente: Museo Egizio 1 – 0 Ignoranza/disonestà
Il Museo Egizio vince la causa civile contro Andrea Grippa, eurodeputato e vicesegretario della Lega, che dovrà versare quindici mila euro nelle casse del museo e far sparire dal web il video falso e diffamante.
Leggo con piacere la notizia che oggi è stata riportata da diversi quotidiani, perché sancisce una vittoria che va oltre il semplice “avevo ragione io” e definisce definitivamente la differenza tra due modi di essere: uno piuttosto sciatto, ignorante e disonesto; l’altro corretto, colto e comunque – a prescindere – in buona fede.
I riti funebri nella Roma repubblicana
I riti funebri nella Roma repubblicana sembrano attingere dalla civiltà greca e da quella etrusca, di cui il mondo romano arcaico è stato, sia pure in parte, il portato.
Dopo la morte, il defunto etrusco veniva esposto in casa e poi trasportato, da personale adibito allo scopo, al luogo del seppellimento, seguito da un corteo di amici e parenti. Al termine della cerimonia funebre, i parenti tenevano banchetti e facevano eseguire danze e giochi per enfatizzare i divertimenti di cui il defunto avrebbe goduto nell’ oltretomba.
Del Museo Egizio, di mago Merlino e maga Magò
In questo periodo, tra le tante cose che non si possono fare, c’è anche l’infiltrarsi al Museo Egizio. E allora voglio raccontarvi perché amo i musei, cosa penso di loro e come vorrei che fossero, cercando di mettere assieme dei pensieri non troppo rinfusamente.