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Scoperto uno stoppino di lino di 1500 anni fa nel Negev

Uno stoppino di lino usato per le lampade a olio bizantine, antico di ben 1500 anni, è stato rinvenuto nel sito di Shivta (città d’Israele fondata dai Nabatei nel I secolo, oggi patrimonio dell’umanità UNESCO) ed è arrivato fino a noi in ottime condizioni di conservazione, grazie al clima secco del deserto del Negev. Vi sembra una scoperta bizzarra? A prima vista può sembrarlo, ma vorrei farvi ricredere.

A Stabiae una nuova campagna di scavi condotta dal Museo Ermitage

Nel complesso archeologico di Villa Arianna a Stabiae continua, per il nono anno consecutivo, il progetto di scavo e restauro condotto dal Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo sotto la direzione scientifica del Parco Archeologico di Pompei e con il coordinamento della Fondazione RAS (Restoring Ancient Stabiae)

Rinvenuta a Dahshur una mastaba dipinta dell’Antico Regno

© MoTA Nella necropoli di Dahshur la missione archeologica dell'Istituto Archeologico Tedesco al Cairo ha scoperto una mastaba dell'Antico Regno. La missione tedesco-egiziana, diretta dal...

Cleopatra a Roma

Nel 46 a.C. Cleopatra Tea Filopatore si recò a Roma per raggiungere Cesare e, motivo ufficiale della visita, per suggellare un'alleanza politica tra Roma e l'Egitto. Aveva appena dato alla luce suo figlio Tolomeo Cesare, detto Cesarione in quanto avuto dall'unione con Cesare, quando con il più grande corteo mai visto invase le strade romane con elefanti, giovani ragazze con sensuali e trasparenti abiti in seta, canti, balli, carri ricolmi di doni preziosissimi, sfingi, bassorilievi, statue e molte immagini della dea Iside. Roma venne inevitabilmente influenzata dalla sua presenza.

Come da millenni, anche oggi si è ripetuto il “Miracolo del...

Come ogni anno, come accade ormai da millenni, si è ripetuto oggi ad Abu Simbel il “Miracolo del Sole”, fenomeno che si verifica regolarmente, con una precisione da lasciar ancor oggi stupiti, due volte l’anno: il 22 febbraio e 22 ottobre. In questi due giorni, all’alba, i raggi del sole, oltrepassando la piccola porta incastonata tra i quattro colossi di Ramesse II, penetrano l’oscurità attraversando le due buie sale ipostile del tempio maggiore di Abu Simbel (la prima delle quali è sorvegliata da otto imponenti statue del sovrano nelle sembianze di un Osiride) fino a raggiungere il Santa Sanctorum ed illuminare il volto del grande faraone. Dopo un lungo bacio di ben 20 minuti le statue del sovrano divinizzato e quelle di Amon e Ra-Harakhty, le due divinità a lui affiancate, vengono di nuovo inghiottite dall’oscurità e ritornano a far compagnia al dio ctonio Ptah, rimasto sempre nell’ombra durante questo rituale di rigenerazione.

Il banchetto in Etruria

La calda luce delle fiaccole, il gioco di luci e ombre sulle pareti decorate e adorne di ghirlande, il suono dolce dell’aulós, il crepitio del fuoco, il profumo delle carni arrostite, le voci dei commensali, l’aroma inebriante del vino, i colori delle vesti leggere delle danzatrici: ai nostri occhi si svelano i dettagli della vivace atmosfera che animava banchetti e simposi nel mondo antico. Proprio come si procede in una ricetta che prevede ingredienti sapientemente miscelati, anche in questo caso lo studio della cultura materiale, aggiunto ad un pizzico di dettagli tratti dalle fonti letterarie, sono gli elementi principali per poter ricostruire e rivivere le cerimonie del passato.