Buto: riaffiorano resti dell’antico tempio
Nuovo anno e subito una nuova scoperta. Una delle missioni di scavo del Ministero delle Antichità egiziano ha scoperto nel sito archeologico di Tell El-Pharaeen, l’antica Buto, presso il governatorato di Kafr El-Skeikh, resti di mura in mattoni di fango, numerosi reperti risalenti a diversi periodi dell'era faraonica e quattro fornaci del periodo tardo. Lo studio condotto sulle pareti suggerisce che potrebbe trattarsi dell’asse principale dell’antico tempio di Buto.
MOSTRA EGITTO. A Jesolo va in scena l’antica terra dei faraoni
Dal 26 dicembre a Jesolo andrà in scena l’antico Egitto. Aprirà infatti al pubblico “MOSTRA EGITTO”, una mostra interamente dedicata alla magica terra dei faraoni che metterà in risalto non solo i vari aspetti di questa affascinante civiltà millenaria per mezzo di spettacolari scenografie e l’esposizione di reperti provenienti dai più grandi musei italiani ed internazionali, ma si avrà inoltre la possibilità di immergersi in riproduzioni in scala 1:1 di due bellissime tombe scavate tra le falesie della necropoli tebana: la tomba di Pashedu, artigiano caposquadra che prese parte alla realizzazione degli ipogei reali, e quella di Tutankhamon, il faraone forse universalmente più conosciuto.
Sul Canale dei Faraoni riaffiora un’imponente fortezza
Sul Delta del Nilo, precisamente lungo l’antico Canale dei Faraoni, grazie al lavoro della missione archeologica italiana del CNR sono riaffiorare le massicce mura della fortezza di Tell el-Maskhuta. Le dimensioni di queste mura fanno ipotizzare che questa appena scoperta possa essere una delle più grandi roccaforti situate nel Delta del Nilo e probabilmente quella in miglior stato di conservazione tra quelle precedenti l’epoca romana.
Vita dei Santi Massimo e Domezio
Secondo la tradizione, Massimo e Domezio erano figli dell’imperatore Valentiniano I (364-375); educati cristianamente, nutrivano il desiderio di vivere come eremiti, osteggiati, però, in questo dal padre. A Nicea fecero conoscenza con un prete di nome Giovanni, al quale confidarono il loro desiderio di farsi monaci. Giovanni li indirizzò a un certo Agabos di Tarso, un anacoreta siriaco, il quale li rivestì con l’abito dei monaci siriani. I due fratelli rimasero presso Agabos fino alla sua morte. Prima di morire, tuttavia, Agabos aveva avuto in sogno una visione nella quale il santo monaco egiziano Macario (300-390) chiamava a sé i due giovani.
Sepolture di bimbi ed altre nuove scoperte dalla regione di Assuan
La regione di Assuan sta certamente vivendo un periodo di luce propria, i riflettori, infatti, sono di nuovo puntati su quest’area. Il Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità, il Dott. Mostafa Waziri, ha annunciato una serie di scoperte archeologiche effettuate in diversi siti archeologici da diverse missioni straniere che operano congiuntamente con le squadre del Ministero delle Antichità egiziano. Per la precisione: la missione svedese-egiziana che lavora nella zona di Gebel el-Silsila ha portato alla luce 4 sepolture ancora intatte destinate all’inumazione di bambini, la missione austriaca che opera sulla zona archeologica di Kom Ombo ha scoperto parte di un cimitero risalente al Primo Periodo Intermedio e la missione egiziano-svizzera ad Assuan ha individuato una statua incompleta risalente al periodo greco-romano.
Le teste di riserva. Un antico rito di esecrazione?
Le teste di riserva potrebbero essere frutto di un rito di esecrazione celebrato dai sacerdoti a protezione della necropoli e delle sepolture reali.


















