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Altre statue di Sekhmet dal Tempio di Amenhotep III

Il tempio di Amenhotep III continua a stupire e a regalare altre statue della dea Sekhmet. Una collezione di 27 statue frammentate della dea leonessa è stata scoperta durante i lavori di scavo effettuati dal “The Colossi of Memnon and Amenhotep III Temple Conservation Project”, la missione archeologica egiziana-europea impegnata a Kom El-Hettan (la zona archeologica sulla riva occidentale di Luqsor) nell'area dei Colossi di Memnone, all'interno del progetto di conservazione del tempio del faraone Amenhotep III.

Il graffito ieratico del “Decreto di Horkhebi”

Sono venuto a conoscenza di questo graffito agli inizi degli anni ’80 del secolo scorso, leggendo lo splendido libro di Paul Barguet sul tempio di Amon a Karnak1. Mi sono subito procurato il facsimile del graffito, eseguito dal Mariette (MARIETTE 1875), e la sua prima trascrizione geroglifica a opera dello Spiegelberg (SPIEGELBERG 190). Inoltre, nei miei viaggi in Egitto, allora ben più frequenti di adesso, non mancavo di andare a vederlo (a quei tempi l’accesso alla zona era consentito!). Ne avevo tentato anche una prima traduzione, che ho ultimamente riscoperto nei miei quaderni di appunti e che ha risvegliato il mio mai sopito interesse per i graffiti. E così, facendo altre ricerche in Rete, ho visto che esso era stato fatto oggetto di studio da altri egittologi, dei quali, nei limiti del possibile, mi sono procurato i lavori. Pertanto, presento ora qui il testo e la traduzione del graffito, sperando di fare cosa gradita ai tanti amanti dell’antico Egitto. I due studi principali, ai quali mi sono costantemente riferito, sono quello di Günter Vittmann (VITTMANN 202), che ha presentato una nuova edizione in facsimile, con trascrizione, traduzione e lungi commentario filologico, e di Elizabeth Frood (FROOD 2010).

L’archeologia italiana in Egitto e nei paesi Nord Africa e del...

“Italian Archaeology In Egypt and MENA Countries (IAM)”: non è solo una conferenza, ma un importante evento archeologico organizzato dall’Italian Cultural Institute – Italian Archaeological Centre (IIC - CAI) del Cairo in programma dal 7 al 9 dicembre p.v. in due bellissime locations: al Cairo e ad Alessandria d’Egitto. È una grande opportunità di incontro e un’occasione per avere un approccio più vicino alle ricerche svolte dalle missioni archeologiche italiane che operano nei paesi del Nord Africa e del Vicino Oriente (paesi MENA).

L’Egitto passa per Cuneo

“L’Egitto passa per Cuneo”. Il dott. Luigi Prada, presidente dell’ACME, e il direttore del Museo Egizio di Torino, il dott. Christian Greco, parteciperanno al convegno organizzato da questi due enti in collaborazione con la Fondazione CRC dove verranno trattati particolari aspetti legati al mondo dell’antico Egitto, temi apparentemente molto distanti e differenti tra loro ma che hanno un unico filo conduttore: la scoperta dell’antica e affascinante terra dei faraoni attraverso l’analisi dei testi e le campagne archeologiche. L’appuntamento è per sabato 2 dicembre alle ore 9.30 presso lo Spazio Incontri Fondazione CRC di Cuneo sito in Via Roma n.17.

Hasna, la bellissima. Una stele funeraria fatimide al Museo Egizio di...

Dal 1 aprile 2015, con il nuovo allestimento del Museo Egizio di Torino, al termine del percorso museale è presente una vetrina dedicata al periodo islamico. Le stele oggetto dell'articolo, custodita presso il Museo Egizio di Torino. Ph/Generoso Urciuoli Una presenza insolita rispetto all’immaginario collettivo sulla storia dell’Antico Egitto, che porta però con sé un messaggio ben chiaro rivolto al grande pubblico: la storia e la cultura dell’Egitto non terminano con l’epoca faraonica.

Un blocco di età ellenica ed particolarissime asce del Nuovo Regno...

Periodo, questo, di scoperte anche nel sud dell’Egitto. Durante uno scavo effettuato nell'area nord-occidentale del tempio di Kom Ombo una missione egiziana si è recentemente imbattuta in un blocco di pietra calcarea con incisa un’iscrizione geroglifica risalente al regno del sovrano macedone Filippo III Arrideo, mentre ad Elefantina la missione congiunta svizzero-tedesca guidata da Cornelious Von Pilgrim ha scoperto un laboratorio di carpenteria risalente al Nuovo Regno. Tra gli oggetti rinvenuti all’interno del laboratorio sono stati trovati due reperti particolarmente importanti: due asce di metallo, una delle quali rappresenta un unicum in Egitto ed è sicuramente di origine straniera.