venerdì, 2 Giugno, 2023

Riapre dopo tre anni il Museo di Arte Islamica del Cairo

Il Museo di Arte Islamica (MIA) a Bab El-Khalq, al centro del Cairo, è pronto a riaprire le sue porte ed accogliere i visitatori dopo i tre anni di chiusura necessari per la ricostruzione e il restauro degli ambienti, e dei reperti in esso contenuti, colpiti gravemente dall’esplosione di un’autobomba nel gennaio del 2014. Ufficialmente inaugurato mercoledì dal Presidente egiziano Abdel-Fattah El-Sisi, dal Primo Ministro Sherif Ismail e dal Ministro delle Antichità Khaled El-Enany in una cerimonia alla presenza di altri alti funzionari, il museo accoglierà nella giornata di oggi la stampa così da consentire ai media di fotografare e mostrare al mondo il lavoro svolto in questi due anni e far conoscere le meraviglie che il museo custodisce. Da domani, invece, l’accesso sarà possibile al pubblico che fino a sabato 28 gennaio potrà usufruire dell’ingresso gratuito. La splendida sede del MIA è un edificio in stile neo-islamico di due piani dove al primo piano sono esposte straordinarie collezioni di rari manufatti in legno e gesso, nonché reperti tessili, di metallo, ceramica, vetro e cristallo tutti rigorosamente dell'era islamica provenienti da tutto il mondo. Un totale di 4.400 manufatti disposti in 25 gallerie. L’Italia è stata protagonista del restauro di quello che è considerato uno dei più importanti musei di arte islamica nel mondo.

Scoperte altre 12 tombe a Gebel el-Silsila. Gli antichi abitanti godevano...

Nella zona settentrionale di Gebel el-Silsila la missione archeologica egiziano-svedese guidata da Maria Nilsson e John Ward della Lund University ha scoperto un gruppo di tombe scavate nella roccia risalente alla XVIII dinastia, un ritrovamento davvero importante per le informazioni che svela sulla salute della popolazione antica di quei luoghi oltre al fatto che, con il susseguirsi delle scoperte di quest’ultimo periodo, continua a cambiare la percezione della natura e del ruolo di questo luogo.

Il restauro della mummia di Usai

Nonostante i millenni ben portati, anche le mummie invecchiano. E così le prime settimane del 2017 saranno dedicate al restauro della mummia di Usai figlio di Nekhet (XXVI dinastia, 664-525 a.C.) conservata nella collezione egiziana del Museo Civico Archeologico.

Prima dell’alfabeto

Quasi 200 opere della Collezione Ligabue esposte per la prima volta – tra cui tavolette e straordinari sigilli risalenti a oltre 5000 anni or sono – rievocano la grande civiltà dell'Antica Mesopotamia, un territorio oggi inaccessibile. In mostra, tra reperti e apparati multimediali, anche testimonianze delle esplorazioni di Paul Emile Botta e Austen Henry Layard nel XIX secolo, con prestiti dai musei archeologici di Venezia e Torino.

All’ombra delle piramidi. La mastaba del dignitario Nefer

Il Museo Barracco conserva la preziosa “stele della falsa porta” del dignitario Nefer, vissuto in Egitto ai tempi della IV Dinastia (2575-2465 a.C.), quella dei grandi faraoni costruttori delle piramidi. Visto il suo alto incarico a corte - era il soprintendente di tutti gli scribi del re, il soprintendente dei magazzini delle provviste e della “casa delle armi”- Nefer ebbe l’onore di essere sepolto in una màstaba del cimitero reale ai piedi della grande piramide di Cheope.

Aswan, scoperte evidenze di nuove tombe a Qubbet el-Hawa

La scoperta di un antico muro alto due metri al di sotto del percorso visitabile nella parte settentrionale del cimitero occidentale di Assuan, a Qubbet el-Hawa, ha destato non poco stupore in questi giorni. La struttura muraria riportata alla luce da una cooperazione tra l’Università di Birmingham e l’EES è stata identificata come un supporto architettonico a protezione delle tombe presenti nella prima terrazza del complesso funerario di Qubbet el-Hawa e porterà sicuramente all’individuazione di nuove sepolture.