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Il canto dell’arpista

Nelle rappresentazioni dell'antico Egitto compaiono spesso orchestrine miste che comprendono arpiste e arpisti o un solo arpista che canta o declama un inno o una canzone1. Questo tipo di rappresentazioni percorre tutta la storia d'Egitto, dal tempo delle piramidi, l'Antico Regno, fino al periodo romano. Gilberto Modonesi, in questo nuovo lavoro, ci racconta dell'importanza dell'arpista e di un certo scetticismo prsente nei testi che accompagnano le raffigurazioni.

Saccheggio e contrabbando su larga scala ai danni del Museo Nazionale...

In questi giorni fonti attendibili hanno confermato che è in atto un'operazione di saccheggio e contrabbando su larga scala ai danni del Museo Nazionale del Sudan. Proviamo a capire cosa sta accadendo in questo paese martoriato dalla guerra civile da oltre un anno e quanto è importante il patrimonio da salvaguardare.

Egitto: scoperte fortezza militare e una spada con cartiglio di Ramesse...

Una missione archeologica egiziana del Consiglio Supremo delle Antichità ha scoperto una serie di unità architettoniche in mattoni di fango risalenti al Nuovo Regno, tra cui caserme militari per soldati e magazzini per lo stoccaggio di armi, cibo e provviste. Queste scoperte sono avvenute sul Delta nord-occidentale del Nilo, a circa 135 km dal Cairo.

La sposa del grano

"Arussat El 'Amh" (La Sposa del Grano) è un'antica tradizione celebrata nelle culture agricole del Nord Africa, specialmente in Egitto e nelle regioni limitrofe. Questa festa era legata ai cicli agricoli e al raccolto, con un forte simbolismo legato alla fertilità e alla prosperità della terra.

Il capro di Mendes

Il "Capro di Mendes" è una figura complessa che intreccia elementi di mitologia egizia, accuse medievali di eresia, e reinterpretazioni occultiste moderne. Il suo significato varia a seconda del contesto. Il nome deriva dalla città di Mendes nell'antico Egitto, dove il capro era venerato come un simbolo del dio Banebdjedet, un dio con la testa di ariete che rappresentava la fertilità e la potenza creatrice.

I cani dell’Antico Egitto

Nell'Antico Egitto, i cani erano considerati animali importanti e avevano ruoli significativi nella società. Erano spesso tenuti come animali domestici e compagni, ma erano anche utilizzati per la caccia e la protezione. I cani erano associati a varie divinità, come Anubi, il dio con la testa di sciacallo, che era legato al regno dei morti e alla mummificazione. Alcuni cani erano così amati dai loro proprietari che venivano sepolti con onori simili a quelli riservati agli umani, con tombe, iscrizioni e offerte funebri. I cani avevano anche un posto nell'arte e nei testi dell'epoca, rappresentati spesso come simboli di fedeltà e protezione.