“Affrontare” l’antico: Il Tuffatore di Carlo Alfano a Paestum
Voltandosi verso il giardino che fronteggia la sala della Tomba del Tuffatore nel Museo Archeologico Nazionale di Paestum si vede in posizione sottostante, attraverso la vetrata, una grande vasca in marmo riempita d’acqua.
La sala della tomba del Tuffatore. © Marco Vasile.
Da essa si innalzano cinque cilindri – lo stesso numero di quello delle lastre dipinte che compongono la tomba – di altezze e materiali differenti con evidenti capacità specchianti-riflettenti. Più lontano, in posizione solitaria fortemente decentrata, si scorge un sesto cilindro, che sembra in qualche modo ambire ad un collegamento con il gruppo degli altri cinque. Già l’impressione iniziale è che tra l’installazione e il dispiegamento delle antiche lastre tombali nell’antistante sala museale sia in corso un silenzioso dialogo. I cinque cilindri, come membri di un coro tragico, sembrano voler commentare il destino del Tuffatore.
I mosaici della basilica di San Giusto a Lucera
Con l’approssimarsi del Natale è stato fatto un grande regalo alla città pugliese di Lucera e a tutti gli amanti del patrimonio culturale italiano: i mosaici di San Giusto sono, dopo oltre vent’anni dal ritrovamento, visitabili e aperti al pubblico.
La Chimera ed il mito di Bellerofonte
Ad Arezzo, nel lontano novembre 1553, nel corso di lavori per la costruzione di fortificazioni medicee in zona Porta San Lorentino, alla periferia della...
Leda e il Cigno – una nuova scoperta a Pompei
L’affresco riemerge da un ambiente di via del Vesuvio, nel corso degli interventi di riprofilamento dei fronti di scavo della Regio V.
Sacrifici di pasti ad Iside sul lato meridionale del Tempio
Numerosi reperti in ceramica e resti di pasti sacrificali scavati nell’area sacra del porticato a sud del Santuario di Iside, confinante a Nord con un muro del Teatro Grande di Pompei, sono stati analizzati dalla ricerca scientifica orientata alla comprensione di forma e scopi del rito sacrificale rivolto alla divinità egizia, adorata in ambito iniziatico a Pompei sia nel suo tempio che nelle domus in cui aveva posto (tra lari e penati) nel culto esoterico del ciclo vita-morte della natura, avvicinato (o confuso) a quello greco-romano di Afrodite e/o di Dionisio.
Decorazione delle Domus e i quattro stili della pittura pompeiana
Le fonti letterarie sull’Arte Antica si limitano al trattato Sull’architettura di Vitruvio e alla Storia naturale di Plinio il Vecchio. Le opere d’Arte della Grecia si conoscono grazie alle copie dei romani (e dai pompeiani) per questo motivo le osservazioni di Plinio il vecchio, a riguardo, sono rilevanti perché formulate sulla base della conoscenza diretta degli originali.

















