Avviso importante!

Per migliorare la vostra esperienza di lettura, abbiamo rimosso i banner pubblicitari di Google. Aiutateci a mantenere il sito così e a coprire le spese passando per la nostra pagina Amazon prima di fare acquisti di qualsiasi genere.
A voi non costa nulla, ma per noi è una cosa molto preziosa. Grazie!

Vai alla pagina Amazon

Pompei. Amore e sensualità negli affreschi della Regio V

Un’ alcova sensuale e raffinata riemerge nella sua totale bellezza dallo scavo della Regio V di Pompei, come aveva già prospettato lo splendido quadretto di Leda e il cigno, riaffiorato mesi fa  nel corso delle operazioni di  consolidamento dei fronti di scavo, lungo via Vesuvio. Alle spalle dell’ambiente torna in luce anche parte dell’atrio della dimora, con pareti dai vividi colori  e l’affresco di Narciso, al centro di una di esse, che lo vede specchiarsi nell’acqua rapito dalla sua immagine, secondo l’iconografia classica.

Il Monetiere del Museo Archeologico di Firenze riallestito grazie alla donazione...

Stefano Casciu, Direttore del Polo museale della Toscana, Mario Iozzo, Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze e Simonetta Brandolini d’Adda, Presidente della Fondazione Friends of Florence inaugurano venerdì 8 febbraio 2019 il riallestimento del Monetiere del Museo Archeologico di Firenze grazie al sostegno finanziario della Fondazione non-profit Friends of Florence con una donazione di Laura e Jack Winchester. Oggi una delle più grandi e importanti raccolte di monete antiche visibili in Italia, il Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze raccoglie circa 60.000 monete di oro, argento, bronzo, rame ed elettro, in esemplari (poco più di 2000 quelli esposti) che documentano le più belle e le più importanti emissioni di tutte le città greche che costellavano il profilo del Mar Mediterraneo, incluse quelle di Magna Graecia e di Sicilia, così come del mondo etrusco e soprattutto di quello romano, in particolare di età imperiale. A queste si affiancano oltre 400 medaglioni e contorniati (grandi medaglie di bronzo del IV e V sec. d.C.), che offrono uno straordinario e luccicante repertorio di conii e di iconografie del mondo antico.

Igiene e Medicina nell’Antica Pompei

Un pozzo profondo 42 metri, scavato vicino Porta Vesuvio, dimostra l’importanza che aveva l’acqua nell'Antica Pompei. Tanto che per procurarne si arrivava fino alle profondità del sottosuolo, muniti di lucerne per avvertire (col loro spegnimento) il pericolo di emissioni mefitiche. Vitruvio sosteneva l’importanza di sorgenti d’acqua per la fondazione delle città. Contenitori in vetro per olii e unguenti A Pompei il prezioso liquido si lasciava scorrere per le strade allo scopo di tenerle pulite. L’acqua serviva anche a pulire le ferite e nell'igiene personale. Le acque reflue non si smaltivano nelle fognature ma fluivano nei canali di scolo esterni alle mura di Pompei che non era dotata di una rete fognaria sufficiente, per questo motivo i liquidi residui si smaltivano nei pozzi assorbenti. Molte iscrizioni murali di Pompei contenevano minacce rivolte ai cacatore che sporcavano le strade anziché utilizzare le latrine pubbliche perché silo le case dei ricchi erano dotate di servizi igienici.

La rinascita della Schola Armaturarum: dal restauro, allo scavo, alla riapertura...

Dal 3 gennaio la Schola Armaturarum torna visitabile al pubblico. Il racconto di questo luogo simbolo della rinascita di Pompei, tragicamente collassato nella parte superiore il 6 novembre 2010, sarà affidato ai restauratori che illustreranno il minuzioso intervento di restauro sugli affreschi, e gli ambienti retrostanti oggetto dell’ultima campagna di scavo che ha contribuito a chiarire la funzione di questo edificio.

“Affrontare” l’antico: Il Tuffatore di Carlo Alfano a Paestum

Voltandosi verso il giardino che fronteggia la sala della Tomba del Tuffatore nel Museo Archeologico Nazionale di Paestum si vede in posizione sottostante, attraverso la vetrata, una grande vasca in marmo riempita d’acqua. La sala della tomba del Tuffatore. © Marco Vasile. Da essa si innalzano cinque cilindri – lo stesso numero di quello delle lastre dipinte che compongono la tomba – di altezze e materiali differenti con evidenti capacità specchianti-riflettenti. Più lontano, in posizione solitaria fortemente decentrata, si scorge un sesto cilindro, che sembra in qualche modo ambire ad un collegamento con il gruppo degli altri cinque. Già l’impressione iniziale è che tra l’installazione e il dispiegamento delle antiche lastre tombali nell’antistante sala museale sia in corso un silenzioso dialogo. I cinque cilindri, come membri di un coro tragico, sembrano voler commentare il destino del Tuffatore.

I mosaici della basilica di San Giusto a Lucera

Con l’approssimarsi del Natale è stato fatto un grande regalo alla città pugliese di Lucera e a tutti gli amanti del patrimonio culturale italiano: i mosaici di San Giusto sono, dopo oltre vent’anni dal ritrovamento, visitabili e aperti al pubblico.