I Giardini del Museo Archeologico di Napoli

0
6330

Giardini, cortili e spazi aperti sono elementi vitali che sbocciano nelle nostre città dando respiro alla struttura a tratti serrata dell’edilizia storica e moderna, divenendo spazi di aggregazione comune. Lo stesso si può dire per i cortili che spesso si aprono nei palazzi storici e nei complessi monastici e conventuali, luoghi privati ma allo stesso tempo spazi in cui condividere momenti di vita comune; questo avviene al MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) dove tre grandi spazi aperti impreziosiscono il museo, donando luce alle sale che vi si affacciano. Ma per capire bene questi luoghi è necessario parlare della loro evoluzione nel corso dei secoli, soprattutto in termini di utilizzo dello spazio. La principale funzione di questi spazi aperti, nell’epoca del loro maggior splendore, era l’esposizione di sculture che vede i suoi precedenti nella storia antica fino ad arrivare al mondo ellenistico-romano. A partire dal Cinquecento fu ripresa la consuetudine di esporre opere in marmo nei giardini di ville e complessi cittadini, in particolare a Roma con il Cortile del Belvedere, Palazzo Chigi (La Farnesina) ed i giardini vaticani, a Firenze con il giardino di Boboli e a seguire con il giardino del Museo Archeologico Nazionale di Firenze di chiara matrice ottocentesca.

Scarica l'articolo in formato pdf

Advertisement
Articolo precedenteResti di una piramide della XIII dinastia riaffiorano a Dahshur
Prossimo articoloMuseo aperto nei giorni di Pasqua e il 25 aprile Malacrino: «Scelta doverosa per mantenere alto l’interesse verso la Calabria»
Silvia Neri

Architetto, si è laureata a Firenze con una tesi sul Parco Archeologico di Cortona (AR) con 110/110 e lode, si è diplomata (110/110) nel 2009 al Master in Paesaggistica presso l’Università degli Studi di Firenze con una tesi sulla riqualificazione paesaggistica della villa romana di Ossaia (Cortona), divenendo a pieno titolo una paesaggista. Iscritta all’OAPPC di Arezzo, socia AIAPP dal 2010 e dal 2016 vicepresidente AIAPP per la sezione Toscana-Umbria-Marche, vive a Cortona (AR) e dal 2008 si occupa del progetto di giardini, spazi aperti storici e contemporanei, riqualificazione paesaggistica di aree archeologiche, sia come libero professionista che attraverso collaborazioni e consulenze con enti pubblici e privati. Nel 2015-2016 si è occupata, assieme al professor Aldo Ranfa, botanico dell’Università di Perugia e al prof. Curgonio Cappelli già ordinario di patologia vegetale presso Università di Perugia, del restauro dei giardini storici del Museo Archeologico di Napoli e dei giardini di 5 domus di Pompei. Nel 2016 le è stato affidato l’incarico per la progettazione ed il recupero del terzo giardino del MANN posto di fronte al braccio nuovo, una splendida occasione per legare il museo alla città ed amplificarne la connotazione verde. Si occupa anche di allestimento di stand espositivi sempre connotati dalla sua passione per il verde e la natura (stand per il MANN a Tourisma Firenze 2015 e 2016, stand per il MANN alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum). Ha frequentato numerosi corsi di formazione nell’ambito dell’architettura, del paesaggio e dei beni culturali. La sua grande passione per la natura, l’architettura e l’archeologia l’hanno portata a realizzare il sogno di lavorare in questi campi, tutti racchiusi in quel grande contenitore che è il paesaggio. Attualmente lavora tra Cortona, dove risiede ed ha il proprio studio professionale, e Napoli dove si occupa dei giardini del MANN.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here